Tecnica innovativa per il prolasso vaginale all’ospedale di Enna

Enna. Anche il reparto di Ginecologia dell’ospedale Umberto I è nelle condizioni di poter aiutare le donne meno giovani a mantenere l’utero e tutto l’organo genitale femminile. E’ possibile far fronte al prolasso uterino, della vescica e del retto. L’ospedale ennese ha importato dall’Austria una tecnica innovativa per ricostruire il pavimento pelvico in caso di prolasso. A comunicarlo è il primario di ostetricia e ginecologia dell’ospedale Giuseppe La Ferrera, che nel suo reparto di eccellenza, pratica mediamente 120 interventi al mese, praticamente l’Umberto I è il primo in Italia. “Il prolasso vaginale – dichiara il dottor Giuseppe La Ferrera – è una patologia che riguarda il 30 per cento delle donne. È di estrema attualità in quanto, essendosi allungata la vita media della donna, un numero sempre crescente di donne si confronta con questa patologia ginecologica”. Ecco perché l’ospedale si è dotato di una tecnica innovativa, che viene praticata a spese del servizio sanitario per cui è assolutamente gratuita per le pazienti e consiste nell’installazione di una protesi, una sorta di retina, tramite microincisioni che consentono alle donne, dopo tre o quattro giorni al massimo, di lasciare l’ospedale nelle migliori condizioni. “E’ una tecnica mini-invasiva – spiega il dottor La Ferrera – che consente alle donne di mantenere l’utero”. L’intervento dura poco più di un’ora, ed è stato illustrato direttamente in sala operatoria, durante un workshop al quale hanno partecipato 30 primari provenienti da tutta la Sicilia e dalla Calabria ed illustrato dal dirigente del dipartimento di ostetricia e ginecologia di Innsbruck Burghard Abendstein. La parte teorica si è svolta nella sala convegni di un hotel ennese. Il prolasso uterino comporta una serie di problemi, che riducono fortemente la qualità della vita di una donna, “ specie quando – chiarisce il dottor La Ferrera – non finiscono per avere conseguenze invalidanti, circostanza che è più diffusa di quanto si creda”. Il prolasso uterino causa disagio quando la donna cammina, si siede o durante i rapporti sessuali; interferisce con la funzione della vescica e del retto, comportando nel primo caso incontinenza urinaria, difficoltà alla minzione ed infezioni urinarie ricorrenti, e nel secondo caso alterazione dell’alveo, come stipsi cronica. Il dottor La Ferrera ha portato a quintuplicare il numero dei parti in ostetricia e aumentare a dismisura gli interventi ginecologici, con un ricorso alla laparoscopia. “Durante il workshop abbiamo già praticato con successo cinque interventi – conclude il dottor La Ferrera– i vantaggi per la donna sono di tutta evidenza: attraverso piccole incisioni, possono conservare l’utero e intervenire chirurgicamente, risolvendolo, anche sul prolasso della vescica e del retto”.