Aidone. I lamenti, una tradizione da comprendere, tutelare e tramandare

Aidone. Nella Chiesa di Sant’Anna, dove si venera il magnifico Crocifisso di Frate Umile di Petralia, si è svolto, la sera delle Palme, il secondo incontro sui “lamenti” della settimana santa aidonese, organizzato dall’A.D.A (Associazione Donne Aidonesi), dalle confraternite della SS.ma Annunziata e del SS.mo Crocifisso (che è ospitato nella stessa chiesa) , dall’Associazione Musicale Alessandro Scarlatti e con il patrocinio del Comune. L’evento aveva ottenuto due anni fa un inaspettato successo e da più parti era giunto l’invito di replicarlo. Gli aidonesi sono abituati da sempre ad associare la settimana della passione al canto appassionato e toccante dei lamentatori; la presenza il venerdì di Gesù morto e il suono straziante hanno fatto associare nella percezione popolare i lamenti ai canti funebri; scopo di questi incontri è proprio quello di fugare questa falsa percezione e collocare i canti nella giusta dimensione: la preghiera, e la rievocazione con i toni delle sacre rappresentazioni medievali e delle laudi. Dopo la messa delle Palme, con nelle orecchie ancora l’ascolto di tutta la Passione letta dal Vangelo di san Marco, la gente si è resa conto che proprio questo viene cantato nel lamento: in un siciliano antico si rievocano le ultime ore della vita di Gesù, Li Vintiquattrura, il dolore di Maria –La Cruci Santa-, il vagare di Maria in cerca del figlio trattenuto al Sinedrio –La cavalleria. Quattro ragazzi (Attilio De Paolo, Ileana Calcagno Spataro, Angelo Fioretto, Tania Barbera) hanno interpretato i testi, che si sono tramandati per secoli oralmente; alla lettura è seguita volta per volta il relativo “lamento” che ha avuto come voci soliste i signori Antonino Delda e Silvio Palermo, come terza voce i signori Giuseppe Doria e Filippo Scivoli e poi il coro con confratelli del Crocifisso, di Santa Maria La Cava e il coro dell’Associazione Scarlatti . La serata ha avuto come ospite gradito e competente il professore Pino Biondo, musicologo ed esperto di musica, canto e tradizioni popolari, autore del pregevole volume (+CDRom) “La Settimana Santa –Suoni e Canti dell’Entroterra Siciliano- (Il Lunario 2004), frutto di un paziente e lungo lavoro di inchiesta e recupero della ricca tradizione che caratterizza tutta la nostra provincia. Biondo, che aveva realizzato le sue registrazioni in Aidone nel 1997 con lamentatori molto anziani, si è meravigliato ed insieme compiaciuto di trovare, a distanza di 15 anni, che la tradizione, non solo non è morta, ma si sta rinnovando anche con leve più giovani come il Palermo, lo Scivoli e molti dei coristi. D’altronde il coinvolgimento dell’Associazione Scarlatti, voluto fortemente dall’ADA, ha proprio lo scopo di stimolare nei giovani associati la voglia e la necessità perché i lamenti non vengano dimenticati e abbandonati, da momento che potrebbero essere ritenuti, come sono stati, quasi il prodotto di una cultura inferiore. L’ascolto dei lamenti all’interno di un luogo chiuso e sacro ha fatto apprezzare le melodie, cantate da voci possenti, e aiutato la comprensione dei testi, comprensione resa impossibile nel canto eseguito durante le processioni esterne, a cui da secoli sono stati condannati i lamenti. Per un caso fortunato erano presenti in Aidone gli allievi documentaristi, del Centro sperimentale di Cinematografia della sede palermitana che, incuriositi, hanno chiesto di registrare l’evento.

La domenica delle Palme, con la processione di tutte le confraternite, accompagnate dai propri Santoni, e la suggestiva funzione che si svolge davanti alla porta della Chiesa Madre, hanno preso avvio i riti della Settimana Santa; la confraternita del SS. Crocefisso il pomeriggio del Lunedì ha aperto i precetti pasquali, che entro giovedì santo saranno fatti da tutte le confraternite; a sant’Anna, il colpo d’occhio della chiesa con tutti quegli uomini dalla fascia rossa (la confraternita più numerosa con i suoi 200 confratelli!) era veramente suggestivo, nel corso della messa sono stati professati e “vestiti della fascia” tre nuovi confratelli. La confraternita del SS.mo Crocifisso, pur essendo stata fondata in tempi relativamente recenti, nel 1939 , fin dall’inizio della sua storia ha dimostrato un vivo senso di attaccamento alla tradizione, alla propria chiesa e soprattutto alla venerazione del Crocifisso di Fra’ Umile da Petralia. A questo proposito,il governatore della confraternita, Nuccio Giustra, ci dice che negli ultimi anni si sono intestati una battaglia perché il Vescovo autorizzi di effettuare ogni anno la festa e la processione del Crocifisso che oggi si fa ogni quattro anni.

Franca Ciantia