A Catenanuova chiesto intervento Corte dei Conti su operato Amministrazione

Catenanuova. Sull’amministrazione Biondi di questi quattro anni, già è tempo di consuntivi che arrivano da diverse direzioni, dai cittadini, da aspiranti candidati al consiglio comunale nelle elezioni del maggio 2013, da dirigenti dei vari partiti. Diversi i nomi di candidati a sindaco, mentre il sindaco uscente Aldo Biondi è già impegnato verso una ricandidatura. Intanto nuova presa di posizione dell’ex capogruppo di minoranza Santo Zampino che, su Catenanuova, scrive al presidente della Corte dei Conti di Palermo, dott. Luciano Pagliaro, per sollecitare una verifica economica su Catenanuova: “Stiamo vivendo il dramma della crisi e questo ci spinge ad intervenire per cercare soluzioni valide. A Catenanuova, da tre anni viviamo senza un consiglio comunale, l’organo di controllo dell’attività di sindaco e giunta -illustra Zampino- sciolto dopo aver bocciato il bilancio 2009 con 10 consiglieri presenti su 15, ed a seguire, nella medesima seduta, presentata anche una mozione di sfiducia avverso il sindaco con il voto unanime dei dieci consiglieri. L’etica politica di una dimissione del sindaco, fu allora disattesa, anzi avvalendosi della L.R 36/97, continua ancor oggi ad amministrare, in maniera direi illegittima, licenziando, assessori per rinominarne nuovi, segretari comunali non consenzienti verso iniziative finanziarie opinabili e di riflesso il rifacimento di piazze fatte e rifatte due o tre volte, la posa di targhe e statue e nulla sul versante dei lavori pubblici, sforando il patto di stabilità e con diversi debiti fuori bilancio da sanare. Molte delibere di giunta -sottolinea Zampino- votate con quattro “si” e tre assenti, determinando una specializzazione da record fatta solo di “determine e ordinanze”. In questi tre anni, la mancata realizzazione del programma amministrativo, l’assenza di una relazione semestrale ai cittadini, atto dovuto e previsto dalla L.R 35/97 , ha fatto fallire gli obiettivi del sindaco, mentre le spese sostenute sono spesso irregolari e costituiscono violazione anche a quelle che sono le prerogative della Corte dei conti. Ritengo di aver dato un contributo – conclude Zampino – restando in attesa di conoscere eventuali iniziative in merito!”.

Carmelo Di Marco