Partita dal comune di Nicosia la diffida per l’ATO rifiuti

Nicosia. Diffida per l’Ato rifiuti a provvedere alla raccolta della spazzatura che comincia ad accumularsi nei cassonetti. Il sindaco Sergio Malfitano spiega che l’Ato deve garantire il servizio in ogni caso, a prescindere dalle anticipazioni fatte dal Comune.
«Si tratta di un pubblico servizio che il gestore – spiega Malfitano – ha un obbligo giuridico di garantire. Se sono perseguibili gli operatori ecologici che interrompono la raccolta perché non hanno ricevuto gli stipendi, è altrettanto perseguibile la società che non garantisce un servizio essenziale quale l’igiene ambientale che è a tutela della salute dei cittadini».
Lei ha bloccato le anticipazioni all’Ato. Perché?
«Perchè da sindaco e quindi garante delle casse comunali, non posso autorizzare pagamenti che non riportano i giustificativi dettagliati di ciascuna spesa. Se l’Ato fornirà il dettaglio provvederemo immediatamente, ma se ciò non accadrà già venerdì mattina incaricherà una ditta esterna di effettuare raccolta dei rifiuti e pulizia della città».
Quindi non ci sarà emergenza rifiuti?
«Non lascerò che si crei, questo è certo, ma se Ato non provvederà si renderà responsabile di avere interrotto il servizio pubblico».
La decisione di Malfitano di bloccare ogni anticipazione e versamento all’Ato, scaturisce dalla totale mancanza di riscontri numerici alle fatture emesse dalla società d’ambito, tra l’altro trasmesse al Comune solo in fotocopia, con un timbro dello stesso Ato con la dicitura «spesa congrua».
In sostanza è lo stesso destinatario delle somme che attesta la congruità della fattura senza però fornire i riscontri a chi deve pagare e quindi al Comune ed ai cittadini.
Ad esempio, per le spese di carburante non sono indicati il numero di viaggi da e per la discarica dei singoli mezzi né i chilometri percorsi, ma si fornisce solo la fattura con i litri di carburante erogato.
Cosa ancora più assurda non esistono riscontri sulle tonnellate di spazzatura conferite in discarica nel 2011 e quindi non c’è modo di riscontrare per il Comune la congruità delle spese di conferimento.
Mancano i dettagli sulle ore di lavoro e sui turni dei 28 operatori ecologici e le indicazioni sui quantitativi di rifiuti riciclabili che sono stati raccolti come differenziata.
«È un sistema che deve essere assolutamente regolarizzato – conclude Malfitano – perché dobbiamo conoscere le singole spese voce per voce e non possiamo per legge, limitarci a liquidare fatture assolutamente generiche, sulla cui congruità attesta chi deve incassare e non chi deve pagare. Fino ad allora la società di gestione ha un obbligo di legge a garantire la raccolta e la pulizia. Se non dovesse rispettarlo farò svolgere ad altri il servizio. Ciascuno da oggi si deve assumere le proprie responsabilità».