Enna. Fermenti nel Consiglio provinciale, chiesta una giunta politica

Enna. Si registrano fermenti di carattere politico all’interno del Consiglio provinciale e le ultime due sedute del Consiglio lo hanno dimostrato ampiamente perché alcuni consiglieri, specie del Pdl e del MpA si sono dimostrati indispettiti per l’assenza del presidente Monaco, oltre a chiedere con una certa insistenza di valutare la possibilità che si possa ripristinare la giunta politica, assente da circa due anni, perché il presidente Monaco ha rotto gli indugi ed ha preferito essere collaborato da persone di cui poteva fidarsi e sordi a pressioni politiche, quindi stanno attaccando i componenti la giunta, accusati di ignavia. I risultati non sono stati deludenti, tutt’altro perché , al di là delle difficoltà economiche esistenti, gli assessori si sono dati da fare ed hanno cercato con ogni mezzo di portare avanti dei progetti che possano migliorare la situazione del territorio provinciale, in parte riuscendovi. D’altra parte le prime giunte politiche, nominate dal presidente Monaco, sono stati un fallimento perché le pressioni politiche costanti ed insistenti mandavano in tilt gli assessori stressati dagli amici di partiti. Nominata la cosiddetta giunta tecnica, tutto questo caos è finito, ed allora sono incominciati gli attacchi dei consiglieri contro gli assessori, a volte preparati scientificamente, mentre “sotto traccia” i responsabili dei partiti che si riconoscono nella maggioranza, hanno continuato a premere perché si ritorni ad una giunta politica. L’Udc, con il consigliere – segretario provinciale, Lorenzo Granata, ha rifiutato una possibile nomina di assessore, ed ha fatto una proposta che potrebbe essere definita “indecente”, la riduzione degli otto assessori a quattro con una risparmio di circa 250 mila euro che di questi tempi potrebbero essere importanti: in pratica il presidente Monaco verrebbe chiamato a fare dei tagli con una certa sofferenza perché questa gente, nell’incarico di assessore, hanno lavorato con impegno, dimostrando serietà e voglia di fare bene. Manca meno di un anno alle prossime elezioni provinciali ed il presidente Monaco dovrà uscire da questa situazione che gli sta riscaldando l’ambiente. Ci sono state delle richieste ben chiare in Consiglio di cambiamento, ma Monaco ha glissato, ha preferito continuare con la giunta che si è scelto, ma è sicuramente sottopressione e se ne vorrebbe uscire con tanta diplomazia, sembra essere un “pugile alle corde”, che cerca di svincolarsi, cercando di uscire proprio nel momento più difficile amministrativamente perché c’è da preparare il bilancio di previsione 2012 che ha una sua importanza perché quel bilancio serve a gestire la Provincia regionale per tutto l’anno.