Aidone. Stato di agitazione operai forestali, pronti a raccogliere le tessere elettorali

Aidone. Stato di agitazione dei forestali aidonesi che dicono basta alla strumentalizzazione della classe dirigente. Basta alle false promesse in prossimità delle elezioni politiche. Questa, la voce della classe operaia, che si dice “stanca di essere in balìa di una politica che fa propri interessi fregandosene di chi non chiede altro che la garanzia di un diritto inviolabile della Costituzione italiana: il diritto al lavoro”. Aspettative deluse più volte dai vertici del potere, consapevoli della “forza” dei braccianti agricoli, i quali ormai da anni sperano, invano, in un miglioramento della propria condizione lavorativa. Operai che lottano da tempo per la stabilizzazione, operai costretti a una guerra tra poveri. Molti, infatti, sono stati i tagli nell’ambito del Corpo forestale che, dal 1996 circa ad oggi ha dimezzato (da circa 40-45 mila a 20-25 mila braccianti) la manodopera agricola, garantendo ai “fortunati”, appena 20 giornate lavorative annue, a differenza – secondo categoria – dai 100, 150, 180 giorni di un tempo. E’ da questa situazione divenuta oramai insostenibile che nasce la protesta di un gruppo di braccianti agricoli aidonesi contro “una politica- come afferma uno dei sostenitori – insostenibile alle problematiche di noi operai”. Una protesta di lavoratori che chiedono il sostegno di altri lavoratori, braccianti e non, che condividono la criticità della situazione; una protesta, definita “civile” che si esplica con la raccolta delle tessere elettorali, in quanto è in virtù di quella stessa “forza”, la propria, tanta cara ai candidati elettorali dei vari partiti, che essi intendono “unirsi”, questa volta non per sostenere il candidato favorito di turno ma per tutelare i propri diritti. Da qui l’appello non solo ai propri concittadini ma a tutti i siciliani che reclamano una vita degna di essere vissuta, di cui il lavoro non è che una condizione.

Angela Rita Palermo