Piazza Armerina. Il canto del Ci(mi)gno!

Con la fine della settimana di Ferragosto, cala il “sipario” sull’estate piazzese 2012 e arriva il momento di fare il bilancio e di commentare le manifestazioni legate ai festeggiamenti di Maria Santissima delle Vittorie.

Non siamo d’accordo con quanto sostenuto dalla maggioranza dei piazzesi che hanno ritenuto questa estate una delle peggiori in assoluto degli ultimi decenni. È ingiusto liquidare con un giudizio nettamente negativo gli immani sforzi organizzativi dell’infaticabile assessore Calogero Cimino.

Incaricato di aprire ufficialmente la campagna elettorale della primavera 2013, il […] assessore alle tradizioni ha messo in campo tutta una serie d’iniziative atte a raccogliere consenso e a colpire l’opinione pubblica.

E in questo contesto trova spiegazione la bislacca idea di affidare ad Alex Belli il ruolo del Conte Ruggero. Una mossa apparentemente inspiegabile che ha fatto storcere il naso a parecchi piazzesi. Proporre a un attore professionista, anche se ai più sconosciuto, un ruolo di comparsa è sembrato davvero un eccesso, uno spreco inqualificabile di denaro che si sarebbe potuto investire decisamente meglio.

Ma a tappare la bocca ai soliti malpensanti ci ha pensato lo stesso Cimino che si è prodigato a spiegare che la presenza di Alex Belli a Piazza Armerina è il dono di uno sponsor privato e che le casse del Comune non hanno cacciato fuori un euro.

Conoscendo la correttezza amministrativa e l’azione cristallina di Cimino noi gli crediamo e siamo pronti a censurare tutte quelle malelingue che hanno sollevato dubbi sull’intera vicenda. Le spese di Belli le avrebbe pagate la Savit, la ditta che si occupa del trasporto urbano, il cui munifico titolare avrebbe voluto a proprie spese portare l’attore a Piazza Armerina, rinunciando però ad apparire facendosi almeno un po’ di pubblicità. Infatti il nome della Savit non è apparso in alcun manifesto, in alcuna locandina né il conte Ruggero ha sfilato con il logo dello sponsor sul suo mantello. Certo è uno sponsor anomalo, ma Cimino ha detto che le cose sono andate così e noi gli crediamo ciecamente. Onore al merito dell’assessore alle feste (che è anche l’assessore al traffico, alla viabilità e alla Polizia Municipale) che è riuscito ad ottenere una sponsorizzazione efficace e generosa, ma senza alcun impatto visivo per il pubblico. E che la smettano i piazzesi di alimentare dubbi e costruire congetture rocambolesche. Di Cimino ci si può fidare… La Savit non avrà in cambio alcun ritorno per l’anomalo esborso di denaro. Solo un’aureola per il gran patron dell’impresa di trasporti che lo laurea, da oggi in poi, munifico benefattore del comune.

E poi come non parlare di quei roboanti fuochi d’artificio con i quali Cimino ha chiuso i festeggiamenti alla mezzanotte del 15 agosto: oltre mezz’ora di botti molto rumorosi ed appariscenti, che hanno messo a dura prova il rachide cervicale degli spettatori. Una chiusura davvero col botto, anche se quello spettacolo pirotecnico è apparso sinceramente ricco di suoni e luci, ma assolutamente privo di emozione.

Spari di mortaio senz’anima. Non sappiamo quanto siano costati e chi li abbia materialmente pagati; Il Venezia group con il marchio “Zio Piro” si è qualificato sponsor ed ha invece riempito la città di manifesti per invitare gli spettatori a non mancare all’appuntamento di mezzanotte dal campo Sant’Ippolito. Un altro regalo in onore di Cimino e di Nigrelli che si è affrettato da Facebook a ringraziare il suo fido Lillo per il regalo di fine legislatura.

Tra scarne luci e le solite molte ombre, viene archiviata l’edizione 2012 dell’estate piazzese, l’ultima dell’era Cimino. La sensazione è che l’assessore alle feste volesse chiudere la sua carriera assessoriale col botto, una sorta di canto del cigno intonato in coro dalla giunta Nigrelli. Un’esperienza politica già archiviata e da dimenticare in fretta.

Ai piazzesi rimarrà il ricordo dell’opulenta macchina organizzativa di Calogero Cimino che ha voluto stupirci con i suoi effetti speciali in mezzo all’indifferenza per la crisi profonda nella quale siamo costretti a vivere di questi tempi.

Mauro Farina

orizzontierei.it