Regionali. Enna: frenetica attività in seno al PdL

Enna. Frenetici movimenti in seno al PdL per la elaborazione della lista per le prossime elezioni regionali. Giovedì mattina il coordinatore provinciale e deputato uscente, Edoardo Leanza, ha voluto incontrare personaggi autorevoli dal punto di vista politico, per essere appartenuti ad An e che da qualche tempo sono transitati nelle file del Pdl come Massimo Greco, presidente del consiglio provinciale, Salvo La Porta, consigliere provinciale, e Dario Cardaci, consigliere comunale, passato al Pdl dalle file dell’Udc. E’ chiaro che l’incontro è stato organizzato in chiave elezioni regionali, in chiave formazioni della lista. Nessuno lo ammette, ma è stato detto sottobanco all’interno del partito che l’onorevole Leanza potrebbe lasciare, visto che si è fatto tre legislature, ad altri candidati ed in questo senso c’era una certa ritrosia a presentarsi come candidato. Non è un discorso facile da capire, ma queste turbolenza all’interno del partito ci sono, ci sono anche soggetti che hanno dato molto al partito e che vogliono schierarsi in prima linea perché magari hanno lavorato per avere questa ricompensa; è il caso di Giuseppe Regalbuto, consigliere provinciale, in lotta da anni per la bonifica della miniera Pasquasia e per la sua ripresa produttiva; per fare accogliere le richieste fatte dai disabili, che molto spesso vengono trascurate, è il caso di Salvo La Porta che è un uomo vissuto nella politica e per la politica che meriterebbe qualche ribalta maggiore. E’ chiaro che Edoardo Leanza vorrebbe avere come compagno di viaggio Massimo Greco, quindi andare alla ricerca di una candidata, magari di Piazza Armerina per avere sotto controllo tutto il territorio provinciale. Bisognerà vedere se Massimo Greco accetterà la richiesta di candidarsi fatta da Edoardo Leanza. E’ una situazione in evoluzione che si potrebbe risolvere possibilmente la prossima settima visto che il tempo stringe ed in questo caso Massimo Greco ha a disposizione dieci giorni per decidere perché in caso di accettazione dovrebbe dimettersi da presidente del consiglio provinciale.