Nicosia la soppressione del tribunale è sancita dalla legge

Nicosia. Anche se ormai la soppressione del tribunale è sancita dalla legge, pubblicata in Gazzetta dopo la firma di Napolitano, si porta avanti la battaglia per salvare il plesso giudiziario. Si lavora su vari fronti ed è già stata avviata la raccolta di firme per la proposta di legge di iniziativa popolare che dovrebbe scongiurare le soppressioni di 33 tribunali e procure in tutta Italia. Mercoledì 19 settembre è stato convocato un consiglio comunale straordinario al quale sono stati invitati i sindaci degli 11 comuni del circondario, le rappresentanze politiche e le deputazioni del territorio. Un incontro per valutare le possibili strategie per evitare la chiusura che tecnicamente dovrà avvenire il 14 settembre 2013.
Intanto dall’esame del decreto legislativo emergono le prime perplessità. Di fatto i 12 mesi di mantenimento dovrebbero servire a smaltire i procedimenti aperti e i processi in corso, ma chi oggi e tecnicamente fino al 13 settembre del 2013 iscrive una causa deve farlo presso il tribunale di Nicosia e non presso quello accorpante di Enna. In questo modo si aggiungeranno altri fascicoli che dovrebbero poi essere spostati in massa il 14 settembre con un rischio di ingolfamento non indifferente, perché le cause iscritte a Nicosia nei prossimi mesi, dovrebbero poi essere riscritte con tutte le complesse procedure burocratiche di notifiche, come tribunale di Enna e questo anche se la legge prevede che in caso di problemi strutturali e mancanza di spazi nel tribunale accorpante per 5 anni si potrà continuare a mantenere aperto Nicosia.
L’incontro di giorno 19 dovrebbe servire a impegnare amministratori e politici a sostenere la petizione popolare e l’applicazione della norma che consente anche di riaprire un tribunale con la trafila dei pareri di Camera e Senato, entro 2 anni dalla data di entrata in vigore del decreto, solo se il tribunale non è stato trasferito.