Il Comune di Valguarnera sull’orlo del default

Il Comune di Valguarnera sull’orlo del default. L’amministrazione comunale ha varato la manovra finanziaria 2012-2014 denominata “salva Valguarnera” che se non passa in consiglio comunale, (una vera e propria fiducia quella chiesta dal sindaco) sarà dichiarato il dissesto finanziario con tutte le ripercussioni del caso.

Un buco di 800 mila euro ereditato da amministrazioni precedenti da recuperare attraverso la programmazione finanziaria 2012-2014, al quale c’è da aggiungere i minori trasferimenti dello Stato e della Regione, i vincoli del Patto di stabilità, i vincoli introdotti dalle varie disposizioni normative, i debiti fuori bilancio e i maggiori oneri finanziari. Più che una programmazione finanziaria è un grido d’allarme lanciato dal governo cittadino che dovrà ora passare al vaglio del consiglio comunale, tanto da essere stato definito dal sindaco Leanza “operazione salva Valguarnera”. Una manovra lacrime e sangue che se non dovesse attecchire, c’è il concreto rischio del default finanziario. Dalla relazione dell’assessore al bilancio Guerrera, si evince per il 2012-2013-2014 un disavanzo complessivo di 1 milione e 800 mila euro, pari appunto a circa 600 mila euro l’anno. Per il solo 2012 alla voce Entrate, il capitolo che desta maggiore inquietudine riguarda i minori trasferimenti dello Stato e della Regione, che rispetto al 2011 ammontano a ben 713 mila euro e mezzo in meno, mentre nel passivo spiccano i debiti fuori bilancio per140 mila euro, non finanziabili per i vincoli del patto di stabilità. Di notevole rilievo pure gli oltre 142 mila euro di oneri finanziari fatti gravare sul bilancio 2012 e relativo al servizio di gestioni rifiuti che saranno tagliati ponendoli a carico dei cittadini. Ma come si fa a raggiungere il pareggio di bilancio 2012-2014, con una situazione così grave? Vediamo lo schema predisposto dalla Giunta comunale e che passerà al vaglio del Consiglio. Alla voce Entrate, l’IMU per la prima casa rimarrà invariata, mentre per la seconda casa rispetto all’anno precedente, l’aliquota passerà dal 7,76% al 10,6% che porterà un maggior gettito di 273 mila euro; sarà inoltre decuplicata l’addizionale irpef che passerà allo 0,80% e che porterà nelle casse comunali 240 mila euro. Da notare che nel 2010 era allo 0,1%, nel 2011 allo 0,3% e adesso allo 0,8%. Il taglio delle spese riguarda principalmente i costi della politica del 30 % e concernerà le indennità degli amministratori, del presidente del Consiglio, quelle dei consiglieri comunali e la riduzione delle commissioni consiliari; ridotto inoltre del 10 e 20%, alcune indennità di funzione del personale, dei servizi tecnici e generali. Terza misura adottata riguarda l’implementazione sulle attività di recupero dell’evasione ed elusione e dei tributi comunali. A tale riguardo sarà effettuata una convenzione con l’agenzia delle entrate. “Abbiamo ritenuto di chiedere a chi si trova in condizioni economiche meno svantaggiate rispetto a tanti altri. Per garantire servizi sociali necessari ed interventi di ordinaria manutenzione sulle strade, nelle scuole, sono necessarie risorse finanziarie – afferma il sindaco Leanza- Non affrontare di petto questa situazione, è come nascondersi dietro un dito, o noi tutti ci facciamo carico di questo problema o si corre il rischio di andare in default e provocare danno irreversibili. Qualora il consiglio non lo approvasse –conclude- la conseguenza non può essere che la dichiarazione di dissesto con l’aumento massimo delle tariffe ed aliquote per un termine di 5 anni”.

Rino Caltagirone