Enna. Segnali concreti di protesta di elettori che vogliono significare che sino ad ora è stato tutto sbagliato

Enna. “La rivoluzione siciliana è incominciata davvero. Non è più lo slogan della campagna elettorale di Rosario Crocetta , ma è lo slogan di quanti, e sono tanti, che non sono voluti andare a votare perché non condividono più questo tipo di politica, vecchia, inutile, partigiana, priva di idee, senza fattori di sviluppo. E’ una rivoluzione quella innescata dagli astensionisti che deve portare a riflettere tutti. Con il Movimento Cinque Stelle che si assesta tra i primi partiti della Regione Sicilia la situazione cambia totalmente. Anche in provincia di Enna ci sono stati crolli, a livello politico, molto significativi; sono crollati personaggi che rappresentavano la nomenclatura della politica ennese, ma che il loro impegno all’Assemblea è stato veramente negativo, sono cresciuti coloro che hanno contestato la politica che si è fatta sino a questo momento. E’ un segnale da maturare attentamente in vista delle elezioni nazionali perché in provincia di Enna il Movimento CiInque Stelle si è posto in contrapposizione con il gruppo del centro sinistra, battendo sonoramente il centro destra. Dai risultati venuto fuori tutti e tre gli eletti sono nuovi, Mario Alloro del PD, Antonio Venturino del Movimento Cinque stelle, e Luisa Lantieri della lista Grande Sud. Ad Enna il Movimento Cinque Stelle con i suoi 3019 voti ha superato tutti, superando quasi 700 voti addirittura il PD anche se più organizzato dal punto di vista politico, anche a Piazza Armerina ha sfiorata mille e seicento voti, precedendo pure il PD. Cambia la rappresentanza nell’assemblea regionale perché gli uscenti sono stati tutti bocciati da Elio Galvagno che era stato eletto nelle file del PD ed ora era stato presentato nella lista Crocetta, che si è assestata sul 10 per cento, Paolo Colianni che era stato confermato capo lista del Partito dei Siciliani, ex MpA, che ha ottenuto il 6 per cento, e Edoardo Leanza del Pdl, che ha ottenuto 11,42 per cento. Il PD ha retto bene a questo tsunami politico, ha ottenuto 10,251 pari al 15,29 per cento ed ha portato all’Assemblea regionale Mario Alloro, capogruppo del partito al Consiglio provinciale e segretario provinciale del partito,dietro il PD il Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo con 9.782 voti pari al 14,59 per cento confermando l’andamento regionale ed eleggendo l’armerino Antonio Venturino, e quindi il terzo eletto proviene dalla lista Grande Sud con 8.488 voti pari al 12,66 per cento e con la elezione di Luisa Lantieri, ex vice presidente della Provincia regionale, ex cuffariana doc. Degli uscenti non si era presentato Salvatore Termine. Ovviamente prima della definitiva consacrazione c’è da aspettare il controllo delle schede e potrebbe essere importante avere un resto alto, rispetto a quelli delle altre province, per potere essere eletto, ma qui bisogna ultimare a livello regionale il controllo delle schede. Un altro record negativo è quello rappresentato dal numero delle schede non valide, ben 7819, avrebbero fatto la felicità di qualsiasi partito , 1255 nel capoluogo, mille a Leonforte, 961 a Nicosia, 919 a Piazza Armerina. Anche questo è un foto di protesta, la rivoluzione è incominciata. Altro elemento negativo di queste elezioni sicuramente il fatto che ben 4.150 schede hanno votato solo il presidente, senza dare voto di preferenza ai candidati, anche questo è un segnale di protesta, 940 solo ad Enna, 464 a Piazza Armerina, 402 a Troina. Sono segnali concreti di protesta di elettori che vogliono significare che sino ad ora è stato tutto sbagliato, tutto da rifare. D’altra parte, in questo periodo sotto accusa è la politica ed i politici. Proprio i politici tutti, nessuno escluso, devono riflettere su tutto questo, e cercare con grande maturità correggere i tanto errori che si sono commessi perché questi possono ripetersi nelle altre competizioni elettorali che si prevedono molte vicine e che potrebbero dare altri segnali di protesta. Ilpiù votato dei candidati è stato Mario Alloro con 5.878 voti, seguito da Elio Galvagno con 4546 voti, solo che la lista Crocetta non ha fatto scattare il seggio, Luisa Lantieri ha ottenuto 3.485 voti, Antonio Venturino 2.763. I non eletti Paolo Colianni 3.658 voti, Edoardo Leanza 3439.

Questa volta la maglia nera,vale a dire la più bassa percentuale in Sicilia, è toccata a Caltanissetta con il 41,34 per cento, mentre Enna con il suo 41,70 si è piazzata al terz’ultimo posto. Era facile prevedere che la preoccupazione maggiore per i candidati era proprio l’assenteismo, stanchi di questa politica, e quindi restii ad andare a votare. In provincia di Enna ancora una volta Valguarnera e Villarosa hanno registrato le più basse percentuali con il 26,07 pari a 3.277 elettori e 29,73 pari a 2551.Non è la prima volta che questi comuni registrano la più bassa percentuale degli elettori, sono i paesi dove c’è il fenomeno dell’emigrazione, nessuno è ritornato a voltare. Le più alte percentuali si sono avute ad Enna con il 52,47 per cento pari a 14.382 elettori e Nicosia 52,20 con 7.333 elettori votanti. La presenza di molti candidati all’assemblea regionale hanno spinto gli elettori ad andare a votare; dietro Enna e Nicosia si trovano Sperlinga, il più piccolo dei comuni della provincia con il 49,37 per cento pari a 467 elettori, quindi Assoro con il 49 per cento pari a 2.665 elettori, poi Troina con il 48,80 per cento pari a 4761 elettori, quindi Centuripe, che aveva due candidati all’assemblea con il 47,62 per cento pari a 3.222 elettori. Ma al di là delle percentuali registrate nei vari comuni della provincia il segnale più concreto è l’assenza degli elettori, quelli, e sono stati tanti, che non sono voluti andare a votare perché stanchi di una sistema politico che condiziona la crescita del territorio. Di tutto questo i partiti dovranno fare una profonda riflessione perché si è vicino al crollo di questa politica; c’è un disimpegno degli elettori che era manifesto già da tempo tanto è vero che tranne qualche comizio di Grillo o di qualche big di alto livello per il resto i comizi hanno fatto registrare l’assenza dei cittadini, che non hanno voluto ascoltare quello che a loro veniva detto. E’ un brutto segnale che dovrebbe fare riflettere tutti, nessuno escluso.

Astensione dei cittadini, successo del Movimento Cinque Stelle e tracollo dei grandi partiti. È su questi tre elementi che i big devono fare una’analisi. Da un confronto con le ultime elezioni regionali viene chiaramente fuori che in provincia di Enna i partiti tradizionali hanno subito un calo. Iniziamo subito col dire che nei dati riportati c’è da considerare la bassa affluenza di votanti, nel 2008 furono 105.511 (54,52%) su 193.534, in questa tornata i votanti sono stati 82.781 (41,7%). Sorprendente l’aumento del Movimento 5 Stelle che quattro anni fa in provincia si fermò all’1,90% con 1664 voti; oggi invece le preferenze sono 10093 (14,93 %) che lo proiettano al secondo posto dietro il Pd che, però, non può sfoggiare il successo del passato perché se – ragionando in tutti i casi in termini percentuali – nel 2008 ci su il 33,66%, oggi si è fermato al 15,58%. Tracollo senza giustificazione per il Pdl che paga l’assenza nel territorio e la presenza tra la gente; non si può spiegare in modo diverso il flop perché nel 2008 gli azzurri furono i secondi in provincia con il 29,05%, mentre questa volta l’asticella si è fermata al 11,58%. Calo drastico anche per l’Mpa lontano dal 19,32% a fronte dell’attuale 17,14%. Perde voti anche l’Udc, ma in questo caso non è apocalittica perché nel 2008 la percentuale fu 6,86%, oggi è al 6,04%; con un azzardo si potrebbe pensare che lo scudocrociato ha confermato il proprio elettorato su base provinciale. L’analisi generale rimane tale se si guarda ad Enna città dove il dato più clamoroso riguarda il Pdl passato dal 23,41% al 4,02; il Pd che nel 2008 segnò il 41,44%, oggi conta il 19,59% (effetto uscita Galvagno?), anche qui un dato indicativo. Passiamo all’Mpa oggi Partito dei Siciliani: nel 2008 le preferenza ad Enna città furono del 17,14%, oggi appena il 7,49%; in calo anche l’Udc che passa dal 7,13% al 5,72%. Sorride solo il Movimento 5 Stelle che ad Enna mette in cascina 3.019 voti e quindi il 24,80%, contro i 472 – 3,22% – del 2008. Come già anticipato l’astensionismo ha inciso nei numeri, ma se i cittadini hanno disertato le urne è bene che in molti debbano chiedersi il perché sia successo.