Regionali. Analisi del voto a Troina

Dai risultati di Troina delle recentissime elezioni regionali sono in molti nei partiti a cimentarsi, come gli antichi aruspici, per trarre previsioni sull’esito delle elezioni amministrative che si terranno in paese nella primavera del prossimo anno per eleggere il sindaco ed il consiglio comunale. Alle elezioni regionali di domenica scorsa hanno votato 4.761 pari al 48,80% dei 9757 elettori troinesi. Non ci si deve sorprendere che gli elettori troinesi siano 9757, se si pensa che gli abitanti di Troina sono 9666. Il motivo è presto detto: di quei 9757 elettori troinesi ben 1811 sono residenti all’estero e che quindi non abitano più a Troina. Anche a volere tenere conto che ai 1811 elettori troinesi residenti all’estero non interessino più di tanto le elezioni regionali, viene da pensare che neppure i 7946 elettori che stanno qui in paese si siano entusiasmati eccessivamente se alle urne ce ne sono andati 4.761. Se poi consideriamo che le 527 schede annullate e le 98 schede bianche, sono 4234 i troinesi che in queste elezioni hanno provato una qualche emozione. Eppure c’erano tre candidati troinesi: Nino Mancuso nella lista IDV (620 voti), Francesca Impellizzeri (39 voti) nella lista Rivoluzione siciliana e Maria Rosa Vitale (39 voti) nella lista del Popolo dei forconi. Nessuno dei tre candidati troinesi è stato eletto. Erano 18 le liste di candidati. Questa circostanza ha determinato una dispersione di voti alla luce della quale vanno valutati i risultati conseguiti dai singoli partiti. Il Pd si conferma il partito più forte di Troina con 819 voti pari al 21%. Il Pd è anche l’unico partito organizzato esistente in paese. Non è pensabile una prospettiva di governo del Comune di Troina che non abbia il Pd come centro federatore di un vasto schieramento di forze sociali e di formazioni politiche moderate e progressiste. Per proporsi come forza di governo, il Pd deve avere idee molte chiare su quello che vuole fare per il presente ed il futuro del paese e ricostruire quello spirito di comunità che l’amministrazione di centrodestra Pdl-Mpa-Udc ha frantumato in questi ultimi 5 anni. Oltre alla carica di innovazione politica e programmatica, il Pd deve gramscianamente riattivare quella connessione sentimentale con il suo blocco sociale di riferimento fatto di lavoratori dipendenti e ceti medi produttivi. Ha ragione Pietro Barcellona quando scrive su La Sicilia di oggi che “sbaglia chi pensa che si possa governare un paese interpretando soltanto gli interessi senza capire che nel profondo dello spirito collettivo c’è un grande bisogno di idealità che diano il senso di poter sperare in un diverso futuro”. Le altre formazioni non possono contare su un’organizzazione strutturata come quella del Pd. Sono dei comitati elettorali, che nascono in occasione di competizioni elettori per scomparire subito dopo, o delle correnti di opinioni con diversi gradi di aggregazione. La lista IDV Di Pietro ha ottenuto 696 voti pari al 18% dei volti validi. Il partito di Di Pietro può contare qui in paese su 200 voti. Se nelle elezioni regionali ne ha raccolto ben 696, lo deve alla candidatura di Nino Mancuso che ha sottratto voti al Pd ed ha beneficiato della dissoluzione dei partiti di centrodestra con il Pdl, che ha ottenuto 361 voti (9%), e il Pds-Mpa, che è sceso al 4% con 171 voti. Questo modestissimo risultato non è un buon viatico per chi voglia candidarsi a sindaco alla testa di una coalizione Pdl-Mpa. Sull’alleanza di questi partiti si regge l’attuale giunta di centrodestra che governa l’amministrazione comunale sostenuta anche dall’Udc, che alle elezioni regionali ha votato per il candidato Rosario Crocetta del Pd alla presidenza della Regione Siciliana. L’Udc ha raccolto 226 voti (6%). E’ un risultato dignitoso quello ottenuto dall’Udc, se si pensa che le sue ultime tormentate vicende hanno prodotto una profonda spaccatura al suo interno tra quelli che ritengono ormai chiusa l’esperienza dell’alleanza con Pdl ed Mpa a sostegno dell’amministrazione di centrodestra e gli altri che invece hanno deciso di continuarla, senza avvertire il mutamento di clima politico che ha spinto il loro partito ad allearsi con il Pd per sostenere il candidato Rosario Crocetta nelle recentissime elezioni regionali per eleggere l’Ars ed il presidente della Regione Siciliana. L’Udc ormai pensa ad un alleanza con il Pd anche per il governo nazionale. E’ improbabile, anzi impossibile, che nelle elezioni amministrative della prossima primavera l’Udc troinese farà parte di una coalizione di centrodestra con il Pds-Mpa e con quello che resta del Pdl in via disfacimento. Modesto il risultato di 89 voti raccolti dalla lista di Sel, Verdi e Federazione della sinistra. Gli altri dati indicativi sono: i 498 voti raccolti dal Movimento Politico Crocetta presidente ed i 220 voti di Grande Sud. Non ha sfondato il Movimento 5 Stelle, che ha ottenuto 242 voti (6%). Ragionando su questi, si fanno previsioni su quello che accadrà nelle elezioni comunali fra pochi mesi.

Silvano Privitera