Enna. Si acuisce lo scontro nel PdL dopo le dimissioni di Massimo Greco

Enna. Le dimissioni di Massimo Greco a presidente del consiglio provinciale sono nate dopo uno scontro feroce con il capo gruppo del Pdl, Francesco Spedale, nicosiano doc, appartenente al gruppo del deputato uscente Edoardo Leanza che non è stato eletto per qualche migliaio di voti. Tra l’altro c’è da sottolineare che Edoardo Leanza nel capoluogo ennese ha preso appena 136 voti, significa che il Pdl ad Enna non è esistito completamente, non ha fatto alcuna campagna elettorale per cercare di mantenere il seggio; sempre ad Enna città il consigliere Giuseppe Regalbuto ha preso 197 voti, più di Leanza. Significativa la dichiarazione di Francesco Spedale. “Le dimissioni di Massimo Greco le ho richieste in qualità di consigliere PDL al Consiglio provinciale – ha dichiarato Francesco Spedale – altrimenti le avrei ufficializzate nella prossima seduta del consiglio provinciale. Questa mattina, subito dopo la riunione dei capigruppo, il presidente Massimo Greco aveva confessato di non avere fatto alcuna campagna elettorale. Con questo suo tirarsi fuori dalla campagna elettorale non ha fatto altro che contribuire in maniera determinate a fare perdere il seggio alla Regione del nostro candidato uscente, Edoardo Leanza, che ha ottenuto 3.439 voti di preferenza”. Si apre una guerra aperta all’interno dei consiglieri provinciali del PdL con qualche riflesso sull’appoggio o meno all’amministrazione provinciale, ma non è solo questo perché il PdL ora si trova nel caos più completo avendo subito un calo notevole, quindi c’è da ricostruire un partito. A Leonforte le preferenze per Edoardo Leanza sono state 196 e c’è il consigliere provinciale Salvo la Porta, ex sindaco; a Nissoria appena 94 voti e il sindaco è Armando Glorioso appartenente al PdL, che certo non ha proprio “sudato” in questa infuocata battaglia elettorale. A Barrafranca città di residenza del neo coordinatore provinciale del PDL, avv. Totò Marchì, componente del collegio di liquidazione di Sicilia Ambiente, le preferenze all’on.Leanza sono state appena 247.
Il Presidente del Consiglio comunale di Calascibetta, e coordinatore di Giovane Italia, movimento giovanile del PDL, Tonino Messina, con amarezza afferma: “non serve dimettersi all’indomani del risultato elettorale, cercando si guadagnare in immagine personale ed elevandosi a moralista della politica, serviva essere onesto con gli amici di partito all’inizio della campgana elettorale, affermando con chiarezza di non impegnarsi nella ricerca del consenso per il partito. Di certo bisognava dimenticare di essere stato vicesegretario del partito, prima del congresso, e di ricoprire in quota PDL la carica di Presidente del Consiglio Provinciale. Se per antipatie personali o poichè non si riconoscevano in nessun candidato le capacità del ruolo di Onorevole bastava chiedere solamente la preferenza al Partito, anche solo per coerenza di appartenenza. Questo atteggiamento viene bocciato in toto dai giovani del movimento che credono ancora nei valori degli uomini che interpretano la politica come servizio”.

Insomma non è che gli appartenenti al Partito di Berlusconi si sia sbracciati tanto per far rieleggere Edoardo Leanza. I primi segnali di contestazione interna si sono avuti proprio nella composizione della lista da presentare e qualcuno all’interno del consiglio provinciale aveva fatto capire che Edoardo Leanza poteva lasciare perché già si era fatto tre legislature, ma le turbolenze si sono piano piano quietate e si pensava che la campagna elettorale si sarebbe fatta tutti assieme amorevolmente, così non è stato, anzi qualcuno si è messo alla finestra ed ha atteso i risultati delle urne, che ovviamente sono stati negativi per un PdL che ha il compito di riassettarsi velocemente perché le elezioni nazionali sono alle porte.