Azienda Silvopastorale: Sindaco Nicosia nomina nuovo CdA

Nicosia. Colpo di scena, destinato a sollevare una raffica di polemiche, nella vicenda del Cda dell’Azienda speciale silvopastorale. Il sindaco Sergio Malfitano ha annunciato di avere nominato il nuovo Consiglio che è formato da Salvatore Balsamello (Grande Sud), Francesco Di Grazia (lista Malfitano), Paolo Giangrasso (lista Malfitano), Andrea Ugliarolo (Udc) e Graziano Bonomo, anche lui in quota Udc.
Tutti i componenti del nuovo Cda erano candidati nella coalizione del sindaco Malfitano ad eccezione di Bonomo. Malfitano ha anche spiegato il motivo delle nomine malgrado la sentenza con la quale il Tar di Catania aveva accolto il ricorso del precedente Cda, revocato lo scorso giugno da Malfitano, sospendendo gli effetti della determina di revoca e di fatto rimettendo al loro posto presidente e consiglieri. Malfitano ha sostenuto di avere applicato la legge regionale del 2000 che regolamenta le nomine fiduciarie. «Una norma – ha dichiarato il sindaco Malfitano – secondo la quale gli organismi che hanno carattere fiduciario e sono nominati dalle amministrazioni comunali, decadono automaticamente allo scadere della legislatura o del mandato di chi ha effettuato le nomine. Pertanto il precedente Cda era decaduto dal giorno in cui sono stato eletto sindaco e rientra nei poteri miei e della mia giunta procedere alle nuove nomine». La legge cui fa riferimento il sindaco è la n. 30 ed è l’articolo 6 che prescrive la decadenza delle nomine fiduciarie demandate ai sindaci ed ai presidenti delle province regionali «nel momento della cessazione del mandato dei medesimi». Sulla questione ci sono anche diversi pronunciamenti tra i quali quello dell’assessorato regionale all’Industria chiamato ad una interpretazione della Legge regionale 30 e del Cga secondo il quale la cessazione del mandato del sindaco “travolge tutte le nomine di rappresentanti del comune presso altri enti effettuate dallo stesso”. In ogni caso il Tar aveva dato ragione al presidente Mario Consentino e ai consiglieri Santo Romano e Giovanni Lo Bianco, che avevano impugnato la revoca, tanto da ritenere fondato il “fumus del danno” e concedere la sospensiva, reintegrandoli nelle loro funzioni.
A questo punto si attende di conoscere le prossime mosse di Consentino che comunque ha avuto già un riconoscimento da parte del Tar della correttezza del suo operato, nel senso che non gli si può addebitare alcun danno perché non ha compiuto materialmente le azioni contestate dal sindaco. La revoca da parte di Malfitano era stata motivata con “azioni contrarie all’interesse dell’Ente”, per avere concesso il locazione una parte dell’immobile della Caserma Assp. Il Tar, tuttavia, ha ritenuto che il presidente e il Cda non possono essere ritenuti responsabili di quella locazione perché non hanno avuto alcun ruolo nel decidere l’affitto dei locali e che le chiavi erano state consegnate da un assessore. Consentino e gli altri due consiglieri potrebbero impugnare le nomine, chiedendo che il Comune rispetti la sospensiva del Tar.