Confartigianato: conviene di più accendere un mutuo a Bolzano che a Enna

La Confartigianato di Enna compie una analisi socioeconomica sulla capacità di accesso al credito da parte delle attività produttive dei nostri territori e attraverso una comparazione con altre realtà si scopre che a Enna e Caltanissetta accendere un mutuo costa di più che a Bolzano, dalle nostre parti, infatti, le imprese pagano interessi fino al 7.98 per cento ”Mentre i deputati all’Ars pagano l’1 per cento” dicono i responsabili provinciali di Confartigianato.
Insomma sull’erogazione del credito, si manifesta l’eterno divario fra nord e sud e addirittura tra province della stessa regione. Lo studio di Confartigianato, in particolare, ha calcolato lo spread dei tassi d’interessi legandoli alla geografia per cui oggi alle imprese conviene di più un mutuo a Bolzano,dove i tassi si attestano al 3.91 per cento. Il rapporto di Confartigianato mette inoltre in evidenza il calo la quantità reale di finanziamenti alle aziende,vertiginosamente diminuita del 4.5 per cento tra agosto 2011 e giugno 2012.
Maria Concetta Cammarata (nella foto), presidente regionale di Confartigianato Donna Impresa dice:”Le più penalizzate sono le piccole imprese con meno di 20 addetti,i cui finanziamenti si sono ridotti del 4.9 per cento. A soffrire ancora di più il razionamento del credito, sono le imprese artigiane: Da giugno 2011 al primo semestre 2012 lo stock dei finanziamenti è diminuito del 7.2 per cento Per le piccole imprese della nostra regione e della nostra provincia in particolar modo la contrazione vera e propria è iniziata a partire dal mese di dicembre 2011 con (+ 1.1 per cento) l’aggravarsi del credit crunch ( le banche chiudono i rubinetti dell’erogazione del credito,alzando i tassi d’interesse e così facendo si dovrebbe evitare l’inflazione che deprime i consumi) nel secondo trimestre 2012 si evidenzia una preoccupante espansione dell’area di irrigidimento,ossia di quelle componenti di imprese che si è rivolta al sistema bancario ma si è vista accordare un credito di molto inferiore rispetto alle aspettative,o non si è vista accordare nessun finanziamento”.
“Serve uno sforzo comune -prosegue Cammarata- per trovare soluzioni che invertano questa tendenza. In Sicilia paghiamo lo scotto di non avere banche locali di riferimento per le imprese artigiane; Per risolvere tale deficit,chiediamo al nuovo governo regionale di far si che la Crias, cassa regionale per le imprese artigiane siciliane, assuma sempre più il ruolo di banca del sistema imprenditoriale artigiano. In altri paesi d’Europa si creano banche pubbliche, da noi non si ha il coraggio e la forza di far diventare istituto di credito,mettendolo sul mercato, un finanziatore che ha tutte le caratteristiche di banca pubblica”. “Il credito -conclude Cammarata – è il la linfa vitale per rinvigorire l’economia e ridare slancio e fiducia ai nostri imprenditori. Nell’isola la maglia nera per tassi d’interesse più elevati sono le provincie di Caltanissetta ed Enna dove le imprese pagano interessi fino al 7.89 per cento Non è così per tutti, infatti il dettagliato report di Confartigianato che analizza il rapporto tra imprese ed il sistema bancario, non tiene conto delle agevolazioni previste per i deputati dell’Assemblea Regionale Siciliana i quali, se vogliono accendere un mutuo,pagano alle banche solo l’1 per cento di tasso. In questo riusciamo a superare il nord”.

Marta Furnari