Enna. Consiglio provinciale a calor rosso sulla incandidabilità del consigliere Castoro, on.Alloro dà del “bamboccione” a Spedale

Enna. Un consiglio provinciale piuttosto nervoso, dovuto al fatto che i consiglieri erano chiamati a decidere o meno sulla incandidabilità del consigliere Castoro (nella foto), richiesta da più di due anni dall’Assessorato regionale agli Enti Locali e dal Ministero dell’Interno per cui si rischiava lo scioglimento del consiglio stesso. Dopo tanti rinvii, mancanza del numero legale, sollecitazioni, si è arrivati alla decisione di votare, ma i lavori si sono svolti con un certo nervosismo, con consiglieri che hanno dichiarato di lasciare l’aula, come Granata, che ha dichiarato che in due anni l’assessorato regionale non è riuscita a risolvere il problema, altri che hanno richiesto alla segretaria chiarimenti sulla vicenda come Spedale, altri come Regalbuto che ha dichiarato che i consiglieri provinciali non sono magistrati, avvocati, per cui ci vorrebbe maggiore chiarezza in una vicenda come questa. Ad un certo punto c’è stato uno scontro verbale tra Mario Alloro, capogruppo PD e Francesco Spedale, capogruppo del PdL, e la chiamata di “bamboccione” per Spedale, ha portato questo a dichiarare che lo avrebbe querelato. Tra discussioni, critiche, rimostranze e abbandono dell’aula, alla fine si è votato e per l’incandidabilità di Castoro hanno votato favorevolmente 14 consiglieri, due consiglieri, Sutera e Cimino si sono astenuti, mentre Musumeci e Regalbuto hanno lasciato l’aula. Forse ci sarebbero stati meno problemi se Castoro si fosse dimesso spontaneamente perché il suo ricorso presentato alla Cga di Palermo è stato rinviato alla fine di gennaio, quindi si va avanti per tempo lunghi. La dichiarazione di incandidabilità di Giuseppe Castoro crea alla Provincia problemi notevoli, perché dalla lista in cui era candidato Castoro bisogna togliere 1.100 voti ed allora cambiano per i partiti le percentuali ottenuti nel corso delle elezioni provinciali per cui ci potrebbero essere una serie di situazioni con decadenza di altri consiglieri di altri partiti e la nomina di altri consiglieri di altre liste. Insomma un autentico caos che potrebbe mutare la situazione generale del consiglio provinciale, a pochi mesi dalla fine della legislatura. Ma le sorprese del consiglio provinciale non finiscono qui perché nel corso dei lavori c’è stata la dichiarazione di Alfredo Colianni che da PLI passava al Partito dei Siciliani, ex MpA, un ritorno quello di Colianni visto che prima era politicamente vicino a suo fratello, l’ex deputato regionale Paolo. Una dichiarazione che ha subito provocato la pronta reazione di Franco Catania, il quale ha dichiarato di lasciare il Partito dei Siciliani con effetto immediato. Franco Catania è stato una colonna dell’ex MpA, ma il suo lavoro negli ultimi quattro anni non è stato mai preso in considerazione. Altro intervento di Colianni ha riguardato la nomina del Consiglio di Amministrazione del GAL.