Vittime di braccio di ferro tra Comune di Nicosia ed Ato, operatori non hanno percepito le ultime 5 mensilità

Nicosia. Situazione ormai al collasso per gli operatori ecologici dell’Ato rifiuti senza stipendi dallo scorso agosto. Senza stipendio non si possono pagare le bollette, l’affitto di casa o la rata del mutuo e alcuni si sarebbero già rivolti a “privati” per ottenere piccoli prestiti con i quali far fronte alla spesa quotidiana. Malgrado il Comune ha versato le somme per gli stupendi, l’Ato le avrebbe utilizzate per pagare gli acconti alla discarica. Il sindaco Malfitano nei giorni scorsi ha presentato una denuncia alla Procura chiedendo di accertare se l’uso di somme con destinazione vincolata ai salari per altre finalità possa rappresentare una violazione penalmente rilevante, ma ai lavoratori di tutto questo, ormai, non importa nulla.
«Noi lavoriamo e vogliamo lo stipendio – spiegano – siamo le vittime di un braccio di ferro tra Comune ed Ato, ma a questo punto si tratta della sopravvivenza nostra e delle nostre famiglie. La verità è che siamo stati abbandonati da tutti. Vorremmo sapere dove sono i partiti politici che ci hanno chiesto il voto e dove sono le istituzioni. Siamo a Natale e perfino la Chiesa tace sulla nostra disperazione».
Sono parole amare di gente che on può acquistare il latte per i figli o che si è vista tagliare luce e telefono e che rischia anche lo sfratto o il pignoramento delle case acquistate con i mutui.
«A noi importa solo che il lavoro che continuiamo a garantire malgrado tutto – aggiungono – venga pagato. E’ un diritto inalienabile. Chiediamo che ci vengano pagati gli arretrati che considerando anche la tredicesima sono ormai 5 mensilità. Siamo stanchi di elemosinare ciò che ci spetta».