Villapriolo, frazione di Villarosa

Villapriolo, frazione di Villarosa, fu fondata nel 1515 e successivamente distrutta dal terremoto del 1693. Il paese sorse nel 1735 sulle rovine della preesistente fattoria sita a circa 1 Km dall’attuale centro abitato. Attorno ai ruderi del vecchio “Marcato” rimasero gli ovili che, ancora oggi, portano il nome di “Marcato Vecchio” per distinguerlo dai nuovi ovili realizzati attorno la villetta che il Duca Notarbartolo fece erigere.

Tutto il complesso venne chiamato “Marcato Nuovo” che, inizialmente, fu appellato “Villapriore” e, in seguito, nella bocca del popolo si mutò in “Villapriolo”.

Attorno al nuovo sito, negli anni che precedettero la nascita di Villarosa, si stabilirono una cinquantina di famiglie incoraggiate dal Duca Notarbartolo con la promessa di un appezzamento di terreno. La chiesa del padrone, fu ingrandita e prese il nome di S.S. Sacramento; nel 1897 venne realizzato nel suo interno l’attuale “Coro” e solo il 23 maggio 1935, venne eretta al rango di Parrocchia intitolata a San Giuseppe.

Le devozioni principali, in paese, sono rivolte a San Giuseppe e al SS. Crocifìsso. Le due feste sono celebrate, con grande affluenza di popolo, il 3 Maggio e il 23 Agosto.

 

 

La festa del Crocifisso
II Santissimo Crocifisso, festa molto sentita dalla popolazione di Villapriolo, viene festeggiata il 23 agosto, con le classiche solennità. I preparativi iniziano giorno 21 con l’apertura della fiera del bestiame, tuttora in uso, ma anticamente molto più sentita in quanto tutti gli agricoltori e gli allevatori della zona si riunivano col bestiame da vendere o da comprare. All’alba del 23 agosto, la popolazione si desta al suono delle campane, allo sparo dei mortaretti e al suono della banda musicale.

È la festa più bella e attesa dell’anno. Dall’estero, dove si trovano per motivi di lavoro, tornano gli emigrati per riabbracciare i famigliari e rendere omaggio al SS. Crocifisso. È l’occasione per stare insieme. La famiglia si riunisce attorno a una grande tavolata, colma di piatti tipici Come i “maccarruna e i cavatiddi” fatti in casa. Per tutta la durata dei festeggiamenti il paese cambia volto, solitamente tranquillo si anima e diventa frenetico. Le strade addobbate con luci particolari, si riempiono con bancarelle ricolme di dolciumi e giocattoli dando una nuova dimensione al paese. La Chiesa viene addobbata con cesti di fiori particolari, come la cosiddetta “vara” dove viene inserita la statua del SS. Crocifisso, pronta per essere portata in processione per le strade del paese in spalla a robusti giovani che si alternano a gruppi di quattro.

Il Santo inizia a sfilare accompagnato dal suono della banda musicale e da un folto corteo di fedeli, che partecipano per voto o per grazia ricevuta accompagnando il Santo per tutto il percorso scalzi, altri invece donano al SS. Crocifisso del denaro o fino a qualche tempo fa prodotti della terra come olio o frumento. La processione che si svolge dopo la celebrazione della Messa serale, parte dal sagrato della Chiesa, dove si conclude, dopo avere attraversato via Oratorio, via Roma, via Baglio, via Della Regione. I festeggiamenti proseguono nella tarda serata con spettacoli musicali in piazza Lafuria.

 

 

Come raggiungere Villapriolo

Dalll’autostrada A 19 Palermo – Catania, uscire allo svincolo di Ponte Cinque Archi, attraversare il centro abitato di Villarosa e proseguire per circa Km. 6 lungo la Strada Provinciale n. 6 in direzione Nicosia.

Dalla Strada Statale n. 121, proseguire per Km. 2 dal bivio Nicosia-Alimena, in direzione Villarosa.