Ricorso al Giudice del Lavoro in favore dei 31 dipendenti del Tribunale di Nicosia

Verrà depositato domani il ricorso al Giudice del Lavoro presso il Tribunale di Nicosia in favore dei dipendenti del Tribunale; ennesimo tentativo del Coordinamento Unitario per cercare di salvare gli uffici giudiziari cittadini.

Il ricorso viene proposto nell’interesse di 31 dipendenti, di cui otto dipendenti dall’ufficio della Procura della Repubblica, nove tra ufficiali giudiziari e appartenenti all’ufficio notifiche e quattordici dipendenti  delle varie cancellerie del Tribunale.

Una ventina gli avvocati del pool del Comitato tecnico-scientifico coordinati dall’Avv. Salvatore Timpanaro. La bozza – redatta dall’Avv. Arianna Pagliazzo dello studio Timpanaro & Partners – è stata approvata dal Comitato Tecnico Scientifico del Coordinamento Unitario  per il Tribunale presieduto dall’avvocato Salvatore Timpanaro (nella foto).

 

Il ricorso – che sarà notificato all’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Caltanissetta e sarà trattato dal giudice del lavoro Dott. Riccardo  Trombetta – sarà proposto contro:

– il Ministero della Giustizia,  in persona del Ministro pro tempore,

– la Corte d’appello di Caltanissetta,  in persona del Presidente pro tempore;

– la Procura Generale della Repubblica, presso la Corte d’Appello di Caltanissetta, in persona del Procuratore Generale;

Viene impugnato l’interpello distrettuale del 17 ottobre 2012, finalizzato alla ridistribuzione del personale “perdente posto” ed alla copertura dei posti vacanti nel distretto della Corte d’Appello di Caltanissetta; nonché l’accordo sindacale siglato presso il Ministero della Giustizia in data 9 ottobre 2012 e la Circolare del Ministero di Giustizia n. 5116 del 15 ottobre 2012.

 

Con il ricorso viene proposta la questione di legittimità costituzionale sia della legge delega del 14 settembre 2011 sia del decreto legislativo n. 155 del 7 settembre 2012 (decreto legislativo delegato), segnatamente in ordine all’inclusione del Tribunale di Nicosia nell’elenco degli uffici giudiziari soppressi di cui alla tabella A).

L’eccezione di incostituzionalità  – spiega l’avvocato Timpanaro – è stata proposta sotto molteplici profili. Abbiamo denunciato alla Corte Costituzionale la violazione degli articoli 70, 72 e 77 della Costituzione che concernono l’iter di formazione della legge e l’eccesso di delega nonché dell’articolo 3 (violazione del principio di eguaglianza), dell’art.24 (violazione del diritto di difesa in giudizio); dell’art. 25 (violazione del principio del giudice naturale) dell’art. 76 (violazione della potestà legislativa del Parlamento e straripamento di poter del governo) e dell’art. 97 (violazione del principio del buon andamento della pubblica amministrazione) della Costituzione”.

Nel nostro ordinamento i singoli cittadini non possono proporre “in via principale” una questione di legittimità costituzionale di una norma. La questione può essere sollevata solo come eccezione – si dice “in via incidentale” –  cioè incidentalmente nell’ambito di un procedimento giudiziario. E’ per questo che abbiamo deciso di impugnare l’interpello distrettuale avanti al giudice del lavoro di Nicosia. Impugneremo, in seguito, avanti al TAR i singoli atti amministrativi con i quali si dovesse concretamente dare l’avvio al trasferimento. Proporremo, infine, l’eccezione di incostituzionalità nei singoli procedimenti, civili e penali, non appena saranno fissate le udienze avanti il Tribunale di Enna “.

 

“Difendere il Tribunale di Nicosia – conclude Timpanaro – è per noi un atto di “carità civica”: carità in senso etimologico di benevolenza, affetto, amore verso la città. Noi non demordiamo, non consideriamo ancora persa la battaglia. Deprechiamo ogni atteggiamento rinunciatario e di passiva rassegnazione al factum principis”.