Agira. Braccio di ferro tra Comune e Ato Enna Euno

Agira. Il braccio di ferro tra il Comune e l’Ato Enna Euno prosegue, e a pagarne le conseguenze, come spesso è accaduto negli ultimi anni, continuano ad essere i cittadini. Da sabato scorso si è praticamente fermato il servizio di raccolta rifiuti, e Agira ha ripreso nuovamente le sembianze di una mega discarica a cielo aperto.
La piazza centrale, Piazza Garibaldi, è un contenitore di cartoni e buste nere di ogni dimensione, lungo le vie cittadine si respira aria malsana con i passanti costretti a salterellare tra una busta e l’altra, e l’ingresso nord della città è un indecente biglietto da visita per chi proviene dai Comuni limitrofi.
Gli unici ad essere contenti sono forse gli innumerevoli cani randagi che circolano indisturbati per Agira e che possono in questo periodo scegliere il loro pasto preferito in un’abbondanza di alimenti diversi.
Il perché dello stop: il Comune di Agira, nonostante le note lamentele dell’Ato Enna Euno, ha deciso di riconfermare lo stanziamento annuale di 800 mila euro, da consegnare proprio alla società d’ambito per espletare il servizio.
La somma, deliberata dal consiglio comunale, non sarebbe però ancora una volta, secondo l’Ato, sufficiente a coprire tutte le spese, tra cui, per ultima e in forte aumento, quella relativa al conferimento dei rifiuti in una discarica più lontana rispetto a quella in cui si conferiva fino a pochi mesi fa.
A farne le spese, oltre alla cittadinanza, sono anche gli operatori ecologici, a cui l’Ato non ha ancora pagato dicembre. Oltre ai ritardi nei pagamenti, pare che alcuni netturbini siano fermi perché in malattia, e secondo alcune indiscrezioni ci sarebbero anche dei mezzi mal funzionanti. Il sindaco, Gaetano Giunta, ci ha detto: “Abbiamo già versato la mensilità di gennaio all’Ato e adesso vedremo di versare in fretta anche febbraio per provare a placare l’emergenza venutasi a creare”. Ma difficilmente questo “tampone” servirà a risolvere il problema: il commissario, Amato, avrebbe infatti comunicato telefonicamente al sindaco che, essendoci altre “scadenze” ed essendo il Comune di Agira in “deficit” rispetto a quanto richiesto dall’Ato, i soldi che la società d’ambito riceverà dal Comune non potranno essere subito “girati” agli operatori ecologici. Insomma, restando in tema, il cane che si morde la coda…
Emanuele Parisi