Confartigianato Enna contesta Presidente Monaco su gestione Apea

Confartigianato Enna esprime tanto stupore quanto rammarico, sulla decisione del Presidente della Provincia Giuseppe Monaco di eliminare dall’Apea i soci privati rimanendo di fatto, unico partner la Provincia.
L’ Apea è l’Acronimo di Agenzia provinciale per l’Energia e l’Ambiente e dovrebbe rappresentate il soggetto preposto sul territorio a svolgere il ruolo di cabina di regia in tutte le tematiche che riguardano le nuove fonti di energia rinnovabili e la tutela dell’ambiente facendole conciliare, con lo sviluppo economico. Ma invece una piccola fiammella nell’oscurità per le nostre imprese è stata nuovamente spenta mortificando non solo un’intera provincia, ma un intero settore come quello imprenditoriale ed artigiano. Ma chi erano questi soci privati dell’Apea?
– Non erano altro che piccoli imprenditori presenti sul territorio provinciale – commenta il Segretario Regionale di Confartigianato Salvatore Puglisi – Quando parliamo di piccoli imprenditori, parliamo di impiantisti, di idraulici e addetti al settore, insomma quella micro-economia che non si arrende, e causa crisi, non vuole assolutamente chiudere i battenti. La sinergia tra Provincia e piccoli imprenditori avrebbe potuto portare valore aggiunto nel nostro arido territorio (economicamente parlando) e soprattutto avrebbe potuto produrre lavoro reale al settore degli impiantisti, e di conseguenza una discreta liquidità, che con i tempi di crisi non è poca cosa – .
Per la Confartigianato adesso la paura è che l’Apea possa rimanere una scatola vuota e sopratutto di non riuscire a capire chi sosterrà i costi di gestione di quello che potrebbe rischiare di diventare un “carrozzone” nelle mani del solo Ente Provincia e non si sa se questa riuscirà a mantenere fede ai propri impegni nel promuovere e valorizzare le risorse energetiche rinnovabili presenti sul territorio e sensibilizzare e responsabilizzare i cittadini, le imprese, i gruppi di interesse e le PMI sull’uso razionale dell’energia e le fonti rinnovabili.
“L’Apea poteva essere un’ottimo strumento di sviluppo – conclude Puglisi – infatti le rappresentanze che un tempo erano all’interno avrebbero potuto abbattere i costi di gestione e soprattutto avrebbero potuto guadagnare attraverso i lavoro svolto. Speriamo non finisca alla “siciliana” e cioè che ci si ritrovi con un mega carrozzone finanziato completamente dai cittadini con mega compensi elargiti a consulenti dell’ultima ora e amministratori che poco hanno a che fare con termini come sostenibilità, sviluppo locale ed energia alternativa”.


comunicato stampa