Enna. “fumata nera” all’assemblea dei sindaci su personale Ato Rifiuti

Enna. “Fumata nera” nel corso dell’assemblea dei sindaci, che doveva affrontare il problema spinoso del passaggio del personale da SiciliAmbiente all’Ato Rifiuti, ambedue società in liquidazione in attesa che diventino operative le nuove Srr. Com’era prevedibile, e come avviene già da parecchio tempo, questo problema spinoso e di notevole importanza è stato rinviato alla prossima assemblea che è stata convocata per il 25 marzo nella speranza che si trovi una soluzione condivisa. Il sindaco di Assoro, Giuseppe Capizzi, sostiene che bisogna dichiarare nullo l’atto che è stato sottoscritto presso l’Ufficio provinciale del lavoro e sottoscritto dalle due commissioni di liquidazione di Ato Rifiuti e SiciliAmbiente, commissioni che sono state nominate dall’Assemblea dei sindaci. I sindaci hanno chiesto a Giovanni Interlicchia e Michele Sutera, componenti della commissione di liquidazione, una relazione dettagliata sul “passaggio” (e non assunzione, dei 427 lavoratori da SiciliAmbiente all’Ato Rifiuti, un passaggio molto semplice e lineare, senza alcun aggravio di spesa, ma solo trasferimento). Qualcuno ha anche chiesto che questa questione venga affrontata sia dall’ufficio legale della società ed anche dal tribunale di Enna per avere maggiori garanzie se questo passaggio abbia i crismi della legalità e non ci siano zone buie. Il sindaco di Nissoria, Armando Glorioso, ha chiesto una valutazione serena di questa situazione, senza irrigidimenti da una parte e dall’altra, anche se i più sanno benissimo che il passaggio del personale è stato fatto rispettando tutte le regole ed effettuato da chi aveva le competenze e la legalità per effettuare questo passaggio che ha sicuramente la sua importanza visto che si tratta del lavoro e del futuro di più di quattrocento lavoratori, che stanno operando a pieno regime per rendere il servizio di raccolta dei rifiuti efficiente in tutta la provincia ennese. Non bisogna dimenticare che se aboliscono le province, tutto potrebbe finire a gambe all’aria, per cambierebbe tutto, in quanto i liberi consorzi che andrebbero a formarsi non coinciderebbero più con la provincia attuale.