BREAKINGNEWS by Pino Grimaldi

Alla fine delle consultazioni del Capo dello Stato per la formazione del Governo è stata diffusa la unica vera ed emozionante notizia immaginabile.
Lo Stato Italiano con atto di resipiscenza diplomatica ha comunicato che i due marò, fucilieri di marina Latorre e Girone che l’India aveva consentito stessero un mese in Italia, nonostante in attesa di giudizio per presunto omicidio, per potere esercitare il loro diritto di voto, rientreranno domani in India per potere essere giudicati dalla Corte indiana.
L’Italia unilateralmente aveva nei giorni scorsi annunciato che non intendeva rimandare indietro i due militari ed era stata coralmente da tutti i Paesi accusata di “venir meno alla parola data”.
Le reazioni internazionali da una parte e la vergogna che sarebbe caduta sullo Stato Italiano, ha per fortuna fatto cambiare parere al Governo che sia pure in zona cesarini (sabato scadrà il termine concesso a suo tempo dall’India per il rientro) ha trovato il buon senso per non macchiarsi l’onore per non avere mantenuto parola data.
Tutto è bene quel che finisce bene.
Non ottimismo invece per il nuovo Governo.
Tra le varie ipotesi una non è stata considerata. Il Presidente della Repubblica potrebbe dare l’incarico a Bersani quale leader della coalizione giunta prima alle elezioni. Essa ha la maggioranza alla Camera dei Deputati, ma non al Senato dove, però, potrebbe anche contare su voti provenienti da schieramenti diversi dati per fornire un Governo al Paese.
Se Bersani ottenesse la fiducia alla Camera (scontato) e non al Senato, secondo la Costituzione e la prassi consolidata, rimarrebbe comunque in carica per l’ordinaria amministrazione e per preparare nuove elezioni dopo la elezione del nuovo Presidente della Repubblica. Questi avrebbe titolo per sciogliere le camere, possibilità non data a Napolitano perché in semestre bianco. La soluzione avrebbe l’aspetto positivo di dare un governo politico al paese, interrompere il governo dei tecnici, sganciare Monti dalla Presidenza del Consiglio e renderlo dunque candidato possibile al Colle.
Al di là della bizzarria di tale ipotesi essa non è del tutto campata in aria e servirebbe ad evitare di sottostare ai diktat del M5S invero indigeribili in una democrazia parlamentare.


Pino Grimaldi

Vignette: DAGOSPIA