Enna. Pesantissima condanna a rapinatore, strappò collanina a disabile di Valguarnera

Giudici inflessibili al tribunale di Enna nei confronti di un rapinatore valguarnerese, che aveva approfittato della disabilità di un ragazzo, affetto da distrofia muscolare, per aggredirlo, scaraventarlo a terra e rapinarlo assieme a due complici della sua collanina d’oro, mentre stava ritornando a casa, dopo essere stato in pizzeria con amici. Non ci sono state attenuanti per Vincenzo Trommino, 36 anni di Valguarnera, ma residente a Befana Brianza in provincia di Monza, che è stato condannato dal collegio giudicante, formato dal presidente Elisabetta Mazza e dai giudici a latere Andrea Romito e Calogero Commendatore, a cinque anni e quattro mesi di reclusione, all’interdizione in perpetuo dai pubblici uffici, al pagamento delle spese processuali. La vicenda è accaduta l’11 luglio quando Andrea, giovane disabile affetto da distrofia muscolare, tornava a casa. Gli amici lo avevano accompagnato davanti la porta della sua abitazione, doveva salire pochi gradini per arrivare, ma proprio in quel momento appena rimasto solo, è arrivato Vincenzo Trommino ,che assieme ad due complici non identificati, lo ha aggredito, buttato a terra e rapinato della collanina d’oro. Trommino, per la rapina aggravata, oltre alla reclusione è stato condannato ad una multa da 1.600 euro, al pagamento delle spese processuali e di quelle di mantenimento in carcere durante la custodia cautelare; interdetto in perpetuo dai pubblici uffici e in stato di interdizione legale durante l’espiazione della pena. I giudici hanno condannato Trommino anche risarcire i danni subiti dal giovane Francesco, da liquidarsi in sede civile, e inoltre dovrà pagare una provvisionale immediatamente esecutiva di 5 mila euro, oltre a rifondere le spese di giudizio nella misura di 2500 euro. “ E’ stata resa giustizia ad un giovane disabile – ha dichiarato l’avvocato Impellizzeri – che con grande fatica e determinazione è riuscito a venire in tribunale per deporre e far valere le proprie ragioni. E’ stata una rapina aggravata, un atto vile e proditorio, gravissimo, non tanto per il valore della collana, quanto per la violenza fatta a un giovane disabile, una persona molto buona”. Il gip Luisa Maria Bruno aveva chiesto l’arresto dell’imputato, eseguito dai carabinieri di Giussano, in Lombardia. Il pm Paola D’Ambrosio , nella sua requisitoria, aveva chiesto la condanna di Trommino a 7 anni.