Incontro a Catenanuova dei precari regionali

Catenanuova. Preoccupazione e scoramento nei precari siciliani sul loro futuro dopo il 30 aprile, data di scadenza della proroga regionale. Questa la condizione del coordinamento regionale del comitato dei precari degli enti pubblici, riunitosi nell’aula consiliare di Catenanuova. Una presenza massiccia proveniente da diverse province, ha messo a nudo la condizione attuale dei precari definendola da “ultima spiaggia” e programmando nuove forme d’intervento. In apertura dei lavori il saluto del sindaco Biondi e l’impegno di partecipare alla risoluzione del problema coinvolgendo gli altri sindaci. «Da una parte la Regione, dall’altra l’ente utilizzatore, ambedue protagonisti del disinteresse verso i precari – ha evidenziato il calatino Pippo Scornavacche del Faidel – ed ora è arrivato il momento di chiamarci tutti a raccolta per essere presenti in sit in, subito dopo le festività pasquali (data e ora da fissarsi) in piazza indipendenza sede di Palazzo D’Orleans di Palermo per chiedere un incontro con il presidente Crocetta per sollecitare la risoluzione dei seguenti punti: “Varare una legge di stabilizzazione definitiva per i precari storici e l’applicazione delle direttive europee che prevedono la trasformazione dei contratti dei precari a tempo indeterminato, dopo 36 mesi di lavoro continuativo; Dire no alla comparazione dei precari storici siciliani alla norma nazionale con conseguente proroga dei contratti al 31 luglio 2013, dare corso e applicazione alle leggi regionali in merito, emanate ed attualmente in vigore; emanare, altresì, circolari esplicative inerenti la prosecuzione dei contratti in essere dopo la data del 30 aprile 2013.

«Dobbiamo riappropriarci della piazza – hanno sottolineato nei loro interventi, Orazio Calì di Giarre, Francesca D’Amplo di Mineo, Enzo Maugeri di Ramacca, Mimma Zinna di Catenanuova – poichè da 25 anni siamo ancora quì a sperare invano ed è arrivato il momento di organizzare eventuali presidi nei consigli comunali. Il sit-in di Palermo dovrà essere la giornata del riscatto e se saremo in tanti potrà aprirsi una nuova via di dialogo per avere risposte e chiudere lo stato di precarieta. Siamo stati deboli fino ad oggi e il presidente Crocetta si sta comportando come gli altri politici in precedenza. Oggi occorrono iniziative forti e questa è un’altra opportunità». Per D’amplo della Cisl, il motto è: «Uniti si, improvvisati no!».
Carmelo Di Marco