Nicosia. Lavoro assicurato per 26 lavoratori dei cantieri di servizio sino a fine aprile

Nicosia. Buone notizie per i 26 lavoratori dei cantieri di servizio che hanno la garanzia degli stipendi fino al 30 aprile. Il Comune ha ottenuto l’accredito dall’Assessorato regionale per le Politiche sociali e la Famiglia che ha concesso la copertura finanziaria dei progetti fino alla fine del prossimo mese. Nelle scorse settimane era stata comunicata la proroga fino al 30 aprile dei cantieri di servizio, ma con riserva di concessione della quota parte della Regione, la cui concessione era subordinata all’approvazione dei progetti presentati dall’assessorato ai Servizi sociali del Comune. «Siamo soddisfatti per questo accreditamento – ha dichiarato l’assessore Enza Tomasi – che è il frutto dell’impegno profuso dall’Ente e dai suoi dipendenti. In un momento di grave difficoltà economica queste 26 famiglie hanno un reddito che per quanto modesto è certo. Purtroppo ci sono molte altre persone che sono rimaste senza sostentamento e per i Comuni oggi è impossibile far fronte a tutte queste necessità».
I lavoratori “ex reddito minimo” nicosiani erano rientrati in servizio lo scorso 29 gennaio sulla base di un impegno della Regione siciliana a dare copertura ai cantieri. Solo il 18 febbraio scorso l’assessorato regionale alla Famiglia e Politiche sociali ha impegnato la somma per far fronte alla copertura finanziaria per complessivi 56 mila euro e la giunta Malfitano aveva quindi deliberato la proroga fino al 30 aprile e l’impegno di spesa di 41 mila euro.
Il cantiere nel quale sono impiegati 14 uomini e 12 donne riguarda lavori di pulizia e custodia di edifici pubblici comunali, quali scuole e uffici municipali, manutenzione di strade e aree pubbliche, cura del verde pubblico. I lavoratori svolgono 4 ore al giorno per un totale di 80 ore mensili e garantiscono attività importanti per la fruizione delle aree e degli edifici pubblici. L’assessore ai Servizi sociali Enza Tomasi aveva già approntato alla fine di gennaio tutta la documentazione che riguarda i cantieri di servizio e le persone che vi sono inserite, tutte prive di altro reddito, con figli a carico e comunque in disagio economico, che proprio per queste condizioni rientravano nella misura del Rmi, poi sostituta dai cantieri. Adesso la Regione ha garantito la copertura finanziaria che altrimenti avrebbe dovuto essere approntata con fondi comunali. La città vive un momento di gravissima crisi con centinaia di famiglie che a causa della crisi di edilizia, agricoltura, commercio e artigianato sono totalmente prive di reddito.