Cna Enna. Palma contesta bilancio regione

Enna. Per coprire il disavanzo di un miliardo, sono stati praticati complessivamente tagli per il 25% delle spese. Hanno subito tagli la spesa sociale, la ricerca, la cultura, ridotti i fondi per la prima casa, le Università, enti, associazioni e soprattutto le imprese artigiane. La Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa ( CNA ) nel prendere atto delle modalità con cui il Governo regionale ha inteso colmare questo deficit, ha espresso tutte le proprie preoccupazioni e il proprio disappunto.
Il presidente della CNA Provinciale di Enna Tonino Palma ha dichiarato: “Siamo veramente sconcertati dai dati che provengono dal bilancio regionale. Negli incontri avuti con il Governatore Crocetta pensavamo di essere stati sufficentemente chiari nell’esporre la grave situazione in cui versano le imprese siciliane e soprattutto sull’importanza e la centralità di Crias e consorzi fidi, come unici strumenti che ancora possono garantire il credito agevolato alle imprese.
A suo tempo, non abbiamo avuto difficoltà a giudicare positivo l’atteggiamento e le posizioni assunte da Crocetta in merito al tentativo di rinnovamento e pulizia del sistema burocratico della Regione, alle buone intenzioni dichiarate su Crias, Bandi Europei, Consorzi Fidi, CCN e Zone Franche Urbane.
Abbiamo dimostrato di non avere pregiudizi e prevenzioni su questo Governo, ma ora alla luce dei fatti, dobbiamo denunciare una sostanziale incoerenza tra buone intenzioni e atti prodotti.
Già nei giorni scorsi avevamo fatto emergere come la paralisi e le contraddizioni alimentate nel sistema burocratico della regione non rispondesse alle necessità espresse dalle imprese che da tempo chiedono semplificazione, efficienza e snellimento.
Invece denotiamo un’approssimazione e uno scollegamento tra parte politica e burocratica della Regione che causa inadempienze e ritardi inammissibili, impedisce di fatto il corretto funzionamento dell’intera struttura e paralizza gli Enti che dipendono dalla Regione, in primo luogo le Camere di Commercio.
Poi la vera cartina al tornasole è rappresentata dal bilancio appena deliberato dalla Giunta Crocetta che rivela una pianificazione delle risorse che non tiene conto dei bisogni impellenti delle imprese che rischiano di morire per mancanza di liquidità.
Un bilancio squilibrato che mentre riduce mediamente del 25% le spese totali, in sostanza non incide su alcune spese improduttive, non intacca le risorse per i forestali e intanto falcidia del 70% gli stanziamenti per le imprese, portando da 10 a 3 milioni gli stanziamenti per la Crias e da 10 a 3 milioni i contributi per i consorzi fidi.
E’ un bilancio che mette in luce una volontà e una strategia che non intende puntare sul sistema produttivo siciliano, fatto di decine di migliaia di micro e piccole imprese, ma piuttosto tende a mantenere sacche di lavoro precario ed improduttivo.
Questa scarsa attenzione verso il mondo produttivo ci preoccupa e sappiamo il grave rischio che incombe sul fututo delle imprese e sull’occupazione di centinaia di migliaia di lavoratori.
Non è possibile attendere oltre, sin da subito bisogna esercitare tutte le pressioni possibili per far comprendere a Crocetta che ci sono questioni che vanno affrontate senza indugi e che questo Governo deve assumersi le proprie responsabilità davanti agli imprenditori e ai lavoratori con misure efficaci che garantiscano quel minimo ossigeno necessario per la loro sopravvivenza.
Nei giorni scorsi, è stato chiesto, da parte di tutti i rappresentanti delle associazioni di categoria di Enna, una audizione con la Commissione Attività Produttive con la Presenza del Governo Regionale, per affrontare la questione del rinnovo del Consiglio Generale della CCIAA di Enna, ora, conclude Palma, è stato organizzato a Palermo, dalle quattro associazioni dell’artigianato, un sit-in davanti al Parlamento Regionale, (Palazzo dei Normanni – Piazza Parlamento) per il 24 aprile alle ore 10.30, per pretendere un incontro con i gruppi parlamentari presenti all’Assemblea Regionale ed affrontare le urgenze della categoria prima dell’avvio della discussione in aula sul bilancio e sulla legge di stabilità 2013.