Raccolta rifiuti. Sindaco Nicosia chiede intervento Assessorato regionale

Nicosia. Il Sindaco di Nicosia, Sergio Malfitano, torna a segnalare la situazione di emergenza che si è creata nel territorio del comune in seguito alla sospensione da parte dell’ATO EnnaEuno del servizio, con una ulteriore lettera all’Assessorato regionale. Il primo cittadino nicosiano fa presente che la città è piena di rifiuti, i cassonetti sono colmi, il servizio sospeso con grave nocumento all’igiene e salute pubblica. All’Assessorato viene riconfermando l’intenzione del comune di Nicosia, sia di definire la situazione pregressa sia di pagare il giusto costo per il servizio erogato, nel rispetto, però, delle procedure di spesa e previa attestazione di congruità della spesa fatturata.

Nella segnalazione Malfitano fa presente: “Il Comune di Nicosia, anche seguendo le indicazioni della direttiva dell’Assessore Marino del 01.02.2013, più volte ha invitato il Collegio di liquidazione ed il Commissario ad acta a conferenze di servizio per definire la situazione pregressa debitoria/creditoria per la gestione del servizio e superare le criticità emerse. Adempimento necessario anche per l’obbligo imposto ai Comuni dal D.L. 95/12, che richiede di allegare al rendiconto un prospetto attestante tale situazione, certificato dal Collegio di revisione dei rispettivi Enti.
Al comune di Nicosia, come attestato dal Dirigente del servizio economico finanziario, prospetto inviato anche all’ATO, risulta un credito verso la Società d’Ambito, per il periodo dal 2004 al 2008 pari a € 2.071.214,04. Somma mai confermata ma neppure smentita dall’ATO. In occasione dell’ultimo incontro in data 09.04.2013, il Presidente del Collegio di Liquidazione ed il Commissario, si erano impegnati ad incaricare gli uffici del consorzio e riconvocare un successivo incontro muniti della documentazione giustificativa e dell’esatta quantificazione delle somme che, a loro dire, il comune dovrebbe all’ATO. Ad oggi, però, per resistenze da parte degli interlocutori, non si è riusciti a definire la questione.
Per l’esercizio in corso, al fine di quantificare il costo del servizio, stanziare la somma necessaria in bilancio e determinare l’importo della tariffa per la percentuale di copertura del costo da porre a carico degli utenti, ancora in data 05.03.2013 si è chiesto all’ATO il piano economico finanziario senza, però, aver ricevuto risposta. Si rammenta che si è in esercizio provvisorio e che vi sono dei tempi tecnici per procedere con il pagamento del servizio erogato. Il Comune comunque sta anticipando i costi per il personale comandato ed adibito al servizio.
Il Comune di Nicosia è consapevole di dover sostenere i costi dei servizi erogati, ma deve essere messo in grado di predisporre l’iter amministrativo e contabile per effettuare le liquidazioni, senza dover subire il “ricatto” della sospensione del servizio come sta avvenendo in questi giorni.
Considerato che il servizio di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti si inserisce nel concetto più ampio dei servizi essenziali per la collettività in ragione delle norme di attuazione dell’art 117 lett. p. della Costituzione, cosi come ribadito dall’art 4 della LR 9/10, non potrà mai determinare situazioni di pericolo sociale in termini di igiene, sanità pubblica e danno ambientale, come potrebbe succedere al perdurare dell’attuale situazione di sospensione.
Si chiede se i rappresentanti dell’ATO, che leggono per conoscenza, hanno accolto l’invito della “Direttiva Marino” evidenziando, almeno al Dipartimento Regionale, non avendolo fatto con il comune interessato, con congruo anticipo, almeno 30 giorni, le criticità che rendono non proseguibile il servizio. Si chiede, altresì, se il soggetto gestore della discarica ha tenuto conto dell’obbligo, di cui alla direttiva, di disporre piani di rientro per le situazioni pregresse che tengano conto dei flussi di cassa di almeno 450, senza disporre, come fatto nei confronti del comune di Nicosia, l’immediata chiusura della discarica.
Si denuncia il comportamento dell’ATO che non fa valere nei confronti del gestore della discarica quanto contenuto nella più volte citata direttiva, secondo cui “la pretesa finanziaria dei soggetti gestori di discariche con pagamento a vista o a pochi giorni dal conferimento è assolutamente illogico e non può che tradursi in rilevanti disservizi”.