Amministrative Calascibetta: si spacca l’UDC

Calascibetta. A tre giorni dalla presentazione ufficiale delle liste elettorali continua la polemica, tutta interna all’Udc, riguardo la presentazione del simbolo del partito in vista delle amministrative di giugno. Laura Marsala, presidente dell’Unione di centro di Calascibetta, e la sorella Daniela, segretaria xibetana del movimento giovanile del partito di Casini, hanno deciso di replicare alle dichiarazioni del loro segretario provinciale, Lorenzo Granata, il quale aveva detto: “A Calascibetta, in occasione delle amministrative del 9 e 10 giugno, l’Udc presenterà il simbolo insieme ad altri partiti politici”. Ma per capire in qualche modo la problematica occorre fare un passo indietro. Trattandosi di un comune dove si vota con il sistema maggioritario, l’Udc, visto che non è riuscito ad esprimere un proprio candidato a sindaco, secondo regolamento, ha deciso di lasciare liberi i componenti della locale sezione. Così Laura Marsala ha fatto la scelta di candidarsi con la lista civica “Calascibettattiva”, guidata dal candidato a sindaco Salvatore Cucci, mentre il restante gruppo dell’Udc, segretario sezionale compreso, ha optato di fare l’accordo politico con il Partito democratico, appoggiando la candidatura a primo cittadino di Carmelo Cucci. Secondo il pensiero di Laura Marsala il simbolo dell’Udc non dovrà comparire in nessuna lista elettorale. Di parere contrario invece il giudizio di tutta quella componente dell’Unione di Centro che ha scelto di sostenere il candidato a sindaco del Pd Carmelo Cucci. “Il nostro intervento – dicono intanto le sorelle Marsala – non è improntato sulla polemica, serve solo a far chiarezza nel rispetto di tanti giovani che da circa due anni si sono avvicinati al partito portando rinnovamento e ingrossando le fila dell’Unione di Centro. Questi giovani appoggeranno “Calascibettattiva”.
Laura e Daniela aggiungono: “Durante l’incontro svoltosi ad Enna con il segretario regionale Gianpiero D’Alia, nonché attuale ministro della Pubblica Amministrazione, fu stabilito che l’Udc non avendo un proprio candidato a sindaco dava facoltà alla base del partito di candidarsi autonomamente, ma senza utilizzare il simbolo”.
Francesco Librizzi