Comune Nicosia pignora 2,2 mln all’ATO e ai Comuni soci, risponde l’ATO: Comune debitore di oltre 5 mln

Nicosia. Immediata reazione del collegio di liquidazione dell’Ato al pignoramento per 2 milioni e 200 mila euro, ottenuto dal Comune di Nicosia nei confronti dell’Ato e dei soci che sono i Comuni ennesi e la provincia. Ieri mattina i liquidatori hanno inviato una nota al prefetto di Enna, al presidente della Regione, all’assessorato regionale ed al dipartimento Acque e rifiuti, alle procure di Enna e Nicosia ed ai soci dell’Ato. I commissari Interlicchia e Sutera sottolineano che il pignoramento operato presso i Comuni non ha ragione d’essere perché l’Ato avrebbe la “capienza di credito”. L’Ato ha già attivato le procedure per opporsi al pignoramento e chiedere la sospensiva del provvedimento e i liquidatori affermano che il Comune di Nicosia è debitore nei confronti della società di oltre 5 milioni di euro. Dall’ultima contabilità inviata dall’Ato al Comune e contestata dal sindaco Malfitano, il debito del Comune, compensati i 2 milioni di euro vantati dal Comune stesso, ammonterebbero ad un milioni e 900 mila euro, somma sulla quale da mesi il sindaco Malfitano ha chiesto un confronto dettagliato e la produzione dei relativi giustificativi di spesa. Un braccio di ferro andato avanti per mesi. “Il Comune non poteva non agire per il recupero del credito – ha dichiarato Malfitano – rischiando la procedura per danno erariale da parte della procura della Corte dei Conti. Mi chiedo anzi come mai non sia stato fatto nel 2008 quando il Comune vinse l’arbitrato. Voglio sottolineare che la mia non è una guerra contro l’Ato ma una battaglia per la trasparenza sui soldi dei cittadini”. I liquidatori, da parte loro, nella nota sottolineano che il pignoramento presso le tesorerie dei Comuni paralizza le attività di questi Enti e invitano i sindaci dei comuni pignorati a non interrompere i flussi finanziari finalizzati all’espletamento del servizio. Chiedono poi al prefetto, alla regione ed alle Procure di Nicosia ed Enna, di intervenire “al fine di evitare probabili interruzioni del servizio con conseguenze igienico sanitarie e di ordine pubblico per il mancato pagamento degli emolumenti ai lavoratori”. I pignoramenti riguardano tutti i Comuni dell’ennese.