CGIL, CISL e UIL su soppressione Provincia: Dove è la Politica, ove sono i nostri Deputati

Enna. “E’ inaccettabile continuare a subire l’atteggiamento del presidente della Regione Crocetta che dimostra ancora una volta di affrontare con assoluto pressapochismo questioni delicate che possono avere conseguenze irreversibili sull’esistenza in vita di interi territori. Ci riferiamo alla vicenda legata alla soppressione delle Province, in merito alla quale il presidente Crocetta nel corso dell’incontro con le segreterie regionali aveva annunciato, come da sua prassi preferita che “ i servizi sarebbero stati garantiti e nessuna conseguenza sarebbe caduta sul personale. Da allora nessun centesimo è stato trasferito e le province rischiano il default. Non basta caro presidente affermare platealmente che le province orami non esistono più, e quindi che non è necessario trasferire risorse se prima non si affrontano le mille e spinose questioni la cui soluzione non è automatica e comunque non segue di certo le logiche dei proclami. Non è un esercizio commerciale, a gestione familiare, dove è sufficiente abbassare la saracinesca, e anche in qual caso non è mai indolore. Siamo di fronte a enti che sono tenuti al rispetto di norme in materia economica, del personale, e dei servizi che non possono trasferire armi e bagagli senza un piano che abbia i piedi per camminare. Purtroppo lamentiamo un silenzio assordante da parte di chi dovrebbe difendere, perché demandato a farlo, il nostro territorio, le nostre comunità e i dipendenti. Nessuna presa di posizione politica, nessuna proposta che dimostri che a qualcuno di questo territorio interessi qualcosa. Dove è la Politica, ove sono i nostri Deputati, quale altro problema inseguono di tanto importante tale da abbandonare al loro destino le comunità che li hanno eletti? La fine della Provincia sarà solo l’inizio della cancellazione di una identità territoriale che comporterà la desertificazione di quel tessuto economico e sociale sul quale nel bene e nel male sono cresciute intere generazioni. Noi vogliamo rompere questo silenzio, vogliamo che le comunità si schierino con noi a difesa dei bisogni di tutti. Perché se muove o si squalifica un territorio le conseguenze ricadono su ciascuno di noi, nessuno escluso. Perdere lo status di capoluogo significa dimezzarne il valore anche economico. E’ uno scenario a cui ci opporremo con tutte le nostre forze”.

comunicato stampa