Gagliano. Chiusura Enimed, perdita posti di lavoro

La preoccupazione a Gagliano è sicuramente grande, non solo perché si potrebbe registrare la perdita di molti posti di lavoro, circa duecento, ma anche perché Gagliano verrebbe a perdere una delle risorse più importanti del suo territorio, l’estrazione del gas. L’articolo 13 della Finanziaria regionale 9/2013 raddoppia le tasse di estrazioni per cui si potrebbe verificare la rinunzia di Enimed, la società che gestisce l’estrazione del gas, di rinunziare a proseguire questa sua attività e chiudere i pozzi che si trovano in territorio di Gagliano.

A Gagliano il presidente del consiglio comunale Aldo la Ferrera ed il neo sindaco, il medico Salvatore Zappulla hanno convocato una riunione di consiglio comunale in seduta straordinaria ed urgente con l’invito a deputati regionali e sindacati per dibattere il problema e quindi cercare una soluzione a questo grave problema che per il territorio di Gagliano è di vitale importanza. Dopo una seduta abbastanza calda, alla quale hanno partecipato Valeria Sudano e Luca Sammartino e parecchi rappresentanti sindacali, dopo tanti interventi ed un dibattito accesso, è stato votato un ordine del giorno che sarà inviato al presidente Rosario crocetta ed ai componenti della sua giunta, oltre ai rappresentanti della deputazione ennese per significare che l’applicazione dell’articolo 13 della Finanziaria creerebbe dei danni notevoli non solo per Gagliano , ma anche per altri centri siciliani dove vi è un’attività estrattiva. Portare al 20 per cento il pagamento della tassa di estrazione renderebbe l’aumento inutile perché la maggior parte delle società interessate all’estrazione andrebbero via non diventando conveniente continuare ad estrarre il gas perché il costo diventerebbe eccessivo, non sarebbe un’estrazione economica positiva e l’Enimed rinunzierebbe proseguire l’estrazione con tutte le conseguenze del caso. Una chiusura dei pozzi non apparterebbe utili alla Regione, quindi un esame della situazione va fatta e ponderata per salvare i posti di lavoro e le ditte che lavorano nell’indotto oltre ad un’attività estrattiva che rimane positiva.

L’onorevole Nello Musumeci, non presente per impegni nelle manifestazioni in onore di Paolo Borsellino, aveva presentato già un’interrogazione su questo argomento, ma non è stata data alcuna risposta sull’argomento. Ora la situazione si fa pericolosa perché si possono verificare problemi di ordine pubblico. La perdita di 200 posti di lavoro ,per quanto riguarda Gagliano, e di quelli che lavorano nelle società dell’indotto potrebbe risultare molto penalizzanti in una provincia che subisce in maniera particolare la crisi economica. Un ordine del giorno ,quello approvato all’unanimità dal consiglio comunale di Gagliano, non basta , non è pressante; quì bisogna puntare ad un incontro diretto con il presidente della regione ,Rosario Crocetta , e con l’assessore regionale all’energia, con una delegazione del comune di Gagliano, guidata dal sindaco Zappulla e con i tre deputati regionali (Alloro, Lantieri e Venturino) e carte alla mano dimostrare che l’aumento del 20 per cento delle tasse di estrazione costituirebbe una perdita e non un aumento dell’introito della Regione. Si potrebbe verificare la protesta del popolo di Gagliano, le barricate ,così come era successo negli anni ’60, quando dovette intervenire personalmente Enrico Mattei a promettere degli interventi in favore dell’economia di Gagliano , anche se Enrico Mattei ebbe a perdere la vita.