Nicosia. Morte donna dopo il parto: sei indagati per omicidio e aborto colposi

Omicidio colposo e aborto colposo: sono i due reati ipotizzati dal procuratore capo di Nicosia, Fabio Scavone, nell’ambito dell’inchiesta sulla puerpera (Antonella Seminara di Gangi) morta poche ore dopo aver subito un taglio cesareo per l’estrazione del feto già morto. Il fascicolo è aperto con diversi indagati, come atto dovuto propedeutico alle autopsie che si terranno domani pomeriggio sul feto e venerdì sulla donna. Sul caso sono stati avviati accertamenti dal ministero e dall’assessorato regionale alla Salute. Gli indagati sarebbero sei: un operatori del 118 nisseno e i componenti l’equipe che ha effettuato il cesareo sulla donna a Nicosa, due ostetrici, due medici ed un’anestesista.
La donna, quarantenne alla prima gravidanza, era arrivata domenica sera al pronto soccorso del Basilotta con un distacco della placenta che aveva determinato la morte del figlio, ne seguiva un cesareo d’urgenza e un trasporto in altra struttura ospedaliera, quella di Sciacca, effettuato quando ormai era troppo tardi. Per oltre due ore la donna è rimasta in ambulanza ad aspettare l’arrivo dell’elisoccorso: dopo il guasto del mezzo che doveva decollare da Caltanissetta ne arriverà un secondo da Palermo ma solo dopo la lunga e forse fatale attesa.
Le indagini, quindi, seguono la doppia via: da un lato occorrerà stabilire l’adeguatezza e la completezza dell’assistenza medica prestata alla donna dai sanitari di Nicosia, dall’altro verificare se il ritardato arrivo del mezzo possa essere stato fatale dato che la donna è giunta a Sciacca in gravi condizioni tanto che non è stato possibile nemmeno iniziare il nuovo intervento per fermare l’emorragia in corso.