Aidone. Sette condomini di abitazioni comunali in agitazione per la presenza di una decina di cani tenuti in casa

Aidone. Condomini di case comunali in agitazione per la presenza nel palazzo di una decina di cani tenuti, nell’abitazione, da un condomino. Sette i condomini delle case di proprietà del Comune, siti in via Lorenzo Cammarata n. 122, che stigmatizzano la lentezza degli organi competenti, soprattutto il Comune, a provvedere a far ristabilire una situazione igienico-sanitaria che, a loro dire, non è più sopportabile. Il condomino, che abita al terzo piano, terrebbe in casa una decina di cani, a detta dei condomini, in condizioni igieniche molto carenti, senza acqua e luce. La convivenza tra il condomino “animalista” e il resto degli abitanti del palazzo è diventata insostenibile pare anche con episodi di aggressione e con diversi interventi delle forze dell’ordine. “Della situazione – affermano due condomini – sono al corrente oltre al comune di Aidone, la Procura, l’Asp, il Prefetto”. “Quest’ultimo – aggiungono- ha anche inviato due note, al comune, di cui una a metà agosto di sollecito, affinchè provveda a far sgomberare l’appartamento dai cani. Che cosa aspetta ancora il comune? Ci prendono in giro con scuse diverse dicendoci che stanno provvedendo ma ad oggi non abbiamo visto niente”. I vicini lamentano tra l’altro il cattivo odore e chi abita nello stesso pianerottolo del condomino che tiene in casa i suoi cani che rappresentano per lui la sua famiglia, sarebbe costretto a tapparsi il naso per uscire ed entrare a casa. “Sentiamo a tutte le ore abbaiare-proseguono i due condomini – e i cani salgono e scendono dal palazzo senza problemi senza guinzaglio né museruola”. Le abitazioni della via Lorenzo Cammarata sono del Comune e gli assegnatari residenti aggiungono: ”Proprio il regolamento comunale vieta che si possano tenere in casa animali”. Una situazione che rischia di degenerare se non si interviene. “Noi – concludono i due condomini – non siamo né contro il condomino né contro i suoi animali. Vogliamo solo che i cani vengano portati via da qui perché non è una situazione igienico-sanitaria più sostenibile per le nostre famiglie”.
Angela Rita Palermo