Fillea Cgil Enna, occupazione in edilizia: un vero e proprio bollettino di guerra

“I dati riguardanti l’occupazione in edilizia, forniti dalla Cassa edile di Enna, evidenziano un vero e proprio bollettino di guerra.  Dal 2008 ad oggi riscontriamo una diminuzione della massa salari di circa 8 milioni di euro, una consistente riduzione di lavoratori, si passa dai 4103 operai attivi del 2008 ai 3016 del 2011, con un’ulteriore calo di 1000 unità nel 2013 e con la scomparsa del 15% di imprese edili”, questo il grido di allarme del segretario generale della Fillea Cgil Enna, Alfredo Schilirò, che continua: “Nemmeno nel dopo tangentopoli  che aveva segnato una destrutturazione profonda del sistema edile, si era arrivati agli attuali livelli di crisi nel settore delle costruzioni e ad una perdita così rilevante dell’occupazione.

E’ opportuno cambiare senso di marcia, – dichiara il Segretario Generale della Fillea Cgil di Enna Alfredo Schilirò – è opportuno cambiare rotta nelle politiche economiche, è opportuno che si investa sull’edilizia per far ripartire l’intera economia.

Come Fillea Cgil riteniamo, consapevoli che il territorio è un bene primario e non rinnovabile, che l’obiettivo dovrebbe essere quello di favorire uno sviluppo edilizio basato sul consumo di suolo zero. Per fare ciò occorre puntare sulla valorizzazione e tutela del territorio, del paesaggio agricolo e urbano, incentivare il recupero del patrimonio edilizio esistente.

A fronte di una crisi senza precedenti, la vera sfida, a nostro parere,- aggiunge Schilirò- è quella di pensare ad una città del futuro modellata sulla ristrutturazione di quartieri sostenibili, e che abbia asse portante la riqualificazione dell’esistente, dove l’intervento del capitale privato può trovare motivazioni d’impiego importanti.

In questa logica si imperniano i  decreti riguardanti le agevolazioni fiscali per il risparmio energetico e prorogati anche per il 2014. Le agevolazioni fiscali consistono in detrazioni dall’Irpef o dall’Ires ed è concessa quando si eseguono interventi che aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti. Possono usufruire delle agevolazioni le persone fisiche, i contribuenti che conseguono reddito d’impresa , le associazioni tra professionisti ecc.. Sono ammessi interventi per il rifacimento di balconi,

di canne fumarie, di cantine, degli infissi esterni, dei locali caldaia, la costruzione di muri esterni di contenimento, di recinzioni dei terreni adiacenti agli immobili,  di involucri degli edifici ecc.

Sappiamo bene che incentivando l’edilizia residenziale si sviluppa l’economia di interi paesi, si consente l’occupazione per i carpentieri, i falegnami ,i  termoidraulici, gli elettricisti i piastrellisti e gli operai edili in genere. Riteniamo pertanto che anche per il nostro Paese questo possa rappresentare una valida iniziativa per incentivare l’edilizia residenziale

Perchè questo accada è opportuno che tutti i cittadini conoscano queste norme sugli incentivi, è opportuno che i tecnici del settore, facciano conoscere le norme in questione e che lo Stato continui su questa strada ampliando ancora di più gli incentivi.  Occorre, inoltre,  che anche i comuni, affianchino queste disposizioni con ulteriori incentivi fiscali.

Il Segretario della Cgil, Rita Magnano,  aggiunge “La crisi che stiamo attraversando investe molti ambiti; da quello produttivo a quello occupazionale a quello dei consumi. La politica dei tagli alla spesa pubblica messa in campo negli ultimi anni e che inspiegabilmente continua ancora, oltre a colpire le fasce più deboli dei lavoratori, dei precari, dei giovani, dei pensionati, ha aggredito cancellandolo un ceto medio oggi indicato come “nuovi poveri”. Per uscire da questa crisi si continua ad affermare che è necessario far ripartire la crescita senza comunque indicarne la direzione. Mettere al centro la casa potrebbe essere una delle vie da percorrere. Una ristrutturazione dell’esistente sostenuta dagli incentivi e dagli sgravi fiscali dello stato, potrebbe riportarci, non solo ad una cultura dell’abitare ecologico con un significativo contributo alla riconversione delle nostre città e del nostro sistema produttivo, ma creerebbe anche occasioni di lavoro qualificato.

Casa e lavoro: due diritti che se coniugati nel giusto modo potrebbero dare gambe a una ripresa del nostro paese e, soprattutto del nostro territorio”.