Regalbuto. Disagi e proteste per la mancata riapertura del servizio di igiene mentale

“Il Gruppo Consiliare Uniti per Regalbuto unitamente al tutto il Movimento Civico, esprimono profondo rammarico per l’illusoria informazione fornita il 22 ottobre scorso, quando si leggeva in un comunicato, pubblicato su un social network, della riapertura del servizio di igiene mentale nel poliambulatorio di Regalbuto a partire dal 28 ottobre”. Inizia così il comunicato a firma del gruppo consiliare il quale fa rilevare che ad oggi il servizio di igiene mentale non è stato riaperto”. In seguito alle rassicurazioni da parte del direttore del distretto sanitario di Agira, dott. Piero Nocilla, – si legge- fornite al Sindaco e all’assessore al competente sig.ra Teresa Perra, i pazienti ancora attendono di vedere espletato il servizio sospeso in agosto. E’ dal mese di gennaio che i pazienti vivono il disagio creato dall’azienda sanitaria locale a causa del mancato rimborso della diaria di trasferta dovuta ai sanitari del servizio e, nonostante le sollecitazioni, le lettere di protesta, fino alla decisione estrema di sospendere il servizio, questo problema non trova soluzione. Si continua ad illudere i cittadini con promesse che puntualmente non vengono mantenute. Il nostro poliambulatorio-continua il comunicato- si trova ancora, a distanza di anni dal suo trasferimento nell’attuale sede di proprietà del comune di Regalbuto e ceduto in comodato d’uso gratuito all’ASP 4, in condizioni al limite della sicurezza e agibilità a causa della incompleta ristrutturazione da parte dell’ente che avrebbe portato al poliambulatorio un aumento dei servizi: anche in questo caso promesse non mantenute. A questa rassegnazione si aggiunge anche la perdita di un servizio essenziale. Non è più tollerabile attendere oltre, – conclude il comunicato – non si può permettere che problemi squisitamente burocratici incidano così fortemente sulla qualità della salute dei cittadini che continuano a pagare servizi di cui non possono usufruire. Non è più tollerabile che i cittadini continuino a pagare per gli errori di chi è deputato ad amministrare la cosa pubblica”.

Agostino Vitale