Due lavoratori Anfe Enna, da tre giorni in sciopero della fame, sospendono per un malore

Due dipendenti dell’Anfe regionale di Enna, da tre giorni, insieme agli altri colleghi, in assemblea permanente e sciopero della fame, sono stati soccorsi dal 118 per un malore.
Dai sanitari intervenuti era stato manifestato l’invito a ricorrere alle cure presso il locale ospedale, ma gli stessi non hanno desistito, firmando il rifiuto all’ospedalizzazione. Oggi è il terzo giorno di digiuno nel silenzio del Governo che non ha ancora tenuto fede agli impegni assunti il 18 novembre scorso. Ad Enna si sono aggiunti Alcamo, Mazara del Vallo, Agrigento in assemblea permanente, Palermo che tiene un sit in dentro l’assessorato regionale all’Istruzione e Formazione.
Il problema del mancato pagamento degli stipendi non riguarda solo l’Anfe regionale. Si chiedonoo come mai nessun altro collega di altro ente abbia aderito a questa protesta pacifica. Il mondo è cambiato e la politica anche. Questa è una vicenda che non si risolve con l’aiuto degli amici degli amici, chiedono solo i diritti e non cortesie. Una lotta comune che deve portare ad una vittoria che si meritiamo dopo anni di ricatti. Ad esempio il presidente Crocetta, l’altra sera alla trasmissione “Otto e mezzo” non ha avuto il coraggio di confessare quanto guadagna, da chi, senza stipendio da 10 mesi, (stima riferita solo a quest’anno), sta rinunciando alla propria paga scioperando. La decisione di prendere le distanza dai sindacati nasce dalla constatazione che non sono stati capaci, dopo tre anni di disagi infiniti per i lavoratori, di trovare una soluzione condivisa revocando uno sciopero (quello indetto dai sindacati a partire dal 19 Novembre scorso e poi sospeso) sulla base di promesse che già allora avevano il sapore dell’imbroglio.
A questo punto chi rappresentano questi sindacati che sono stati capaci di azzerare le speranze, avallando l’operazione di mortificazione messa in atto dal Governo Crocetta, che nei suoi proclami si dichiarava contrario alla macelleria sociale? E’ finito il tempo della morbidezza messo in atto dai sindacati e che non ha portato a nulla. Adesso voglomo risposte, atti concreti, carte che consentano di prendere i compensi che spettano, perché si è lavorato.
Noi non ci fermeremo e chiediamo – continuano i lavoratori – in nome di quella legalità e antimafia tanto sbandierata dal governatore Crocetta, che tutti quei processi che dovrebbero portare ad una riforma (ce lo auguriamo fortemente) siano comunicati ai lavoratori interessati, siano resi chiari, siano spiegati. Questo ci attendiamo e questo pretendiamo perche siamo stanchi di aspettare che gli assessori, i tecnici i funzionari, messi ad hoc e nei posti giusti dal Governatore, imparino come si fa un mandato, un decreto, un atto. Procedimenti che, invece, sanno fare quando si tratta dell’assessore Scilabra che, la scorsa settimana è stata beneficiaria, di un decreto di impegno di pagamento (29-NOV-2013 – DC n. 42/Gab del 27/11/13 Decreto d’impegno sul Cap. 31031 del Bilancio della Regione Siciliana per l’esercizio finanziario 2013) per la somma complessiva di € 2.711,40 per le missioni effettuate dall’Assessore Scilabra. E per questo rilanciamo il nostro appello di non andare a votare alle primarie del PD, partito di cui siamo ostaggio e reo di sostenere un Governo di dilettanti che sta portando allo sbaraglio la Sicilia.