Troina. Le difficoltà finanziarie all’Oasi Maria SS sono molto serie

Troina. Che le difficoltà finanziarie all’Oasi Maria SS siano molto serie lo dicono le organizzazioni sindacali dei dipendenti, che lamentano lunghi ritardi nei pagamenti degli stipendi, e il mancato rinnovo dei contratti aziendali fermi ad 8 anni fa. La visita della commissione sanità dell’assemblea regionale siciliana e dell’assessore regionale alla sanità Borsellino di alcuni giorni fa, n’è un ulteriore conferma. Sono tutti d’accordo nel ritenere che la situazione sia di estrema gravità. Le opinioni si diversificano quando la discussione si sposta sulle cause che l’hanno determinata. Il management dell’Oasi punta l’indice sul mancato pagamento da parte della Regione siciliana di 15 milioni di euro delle funzioni assistenziali svolte dal 2007 al 2013 e la riduzione dal giugno 2013 del 30% delle tariffe per la remunerazione delle prestazioni per l’assistenza ospedaliera e la riabilitazione per effetto del decreto Balduzzi del mese di settembre del 2012. Per le due organizzazioni sindacali dei dipendenti, Cisl e Uil, presenti all’Oasi, le origini di questa difficile situazione vanno anche ricercate altrove. Secondo la Cisl, l’Oasi Maria SS “sconta un retaggio negativo delle passate amministrazioni in cui un assetto organizzativo errato e una gestione poco avveduta delle risorse economiche hanno condotto l’istituto verso il disagio finanziario di adesso”. A subire le conseguenze di questo stato di cose, in prima battuta, sono i 700 dipendenti e, a cascata, l’intera economia locale perché, come diceva Vittorio Fiore, l’Oasi per Troina è come la Fiat per Torino. Per la sua forte presa sull’economia di un piccolo paese di 9600 abitanti, l’Oasi è per Troina un’importante risorsa quando le cose vanno bene, ma diventa una fonte di insicurezza quando girano per il verso sbagliato. Il disagio finanziario è una male che all’Oasi si manifesta spesso. Non sono una novità neppure i ritardi nei pagamenti delle retribuzioni ai dipendenti Molti, qui a Troina, ricordano, quel disagio finanziario della metà degli anni ’80. Nel marzo del 1986, l’assemblea regionale siciliana approvò la legge 16 con la quale si davano soldi alle associazioni, che svolgevano attività di riabilitazione in favore di soggetti portatori di handicap in regime di convenzione con l’assessorato regionale alla sanità, per coprire i disavanzi esistenti al 31 dicembre 1985. In quella legge c’era l’art. 11 fatto apposta per l’Oasi che prevedeva espressamente di assegnarle il contributo straordinario di 12 miliardi di lire. Capire le cause di questi ricorrenti disagi per evitare che si ripetano in futuro non è solo nell’interesse di quanti ci lavorano per guadagnarsi da vivere, ma di tutta Troina.
Silvano Privitera