Fadda della Cgil Enna su chiusura dei musei

Enna. La chiusura dei musei nei giorni festivi sino a giugno aveva creato una protesta generale da parte di operatori, albergatori e semplici turisti in quanto si sentivano notevolmente danneggiati da un provvedimento che tutti hanno definito fuori da qualsiasi logica. “Ci troviamo in grande difficoltà economica in tutti i settori –sostiene Sigfrido Fadda, responsabile Cgil del settore turistico – ed emaniamo un decreto che ci continuerebbe a danneggiare notevolmente. Già siamo condizionati dal problema delle strade dissestate ed ora la chiusura nel giorni festivi significa chiudere definitivamente”. La revoca effettuata dal presidente Crocetta dopo un incontro con l’assessore Sgarlata è un segnale di buon senso e tutti apprezzano le dichiarazioni di Vittorio Sgarbi, il quale sostiene che è preferibile chiudere la mattina da lunedì e giovedì ed aprire nei pomeriggio e poi da venerdì a domenica tutta la giornata in modo da essere di grande richiamo per i turisti. La provincia di Enna con la dea di Morgantina, con il museo e la zona archeologica e con la villa Roma del Casale, che è uno dei siti più frequentati della Sicilia possono avere degli incassi accettabili. Parliamo di siti che sono visitati da migliaia di turisti e che, quindi, non possono rimanere chiusi proprio nei giorni in cui la presenza di turisti è maggiore. “Bisogna trovare una soluzione condividibile –sostiene Sigfrido Fadda – il nostro è un territorio ricco di bellezze, dobbiamo mettere in condizione il turista di potere accedere a queste bellezze. Già siamo condizionati da una viabilità provinciale e statale che ci penalizza, quindi dobbiamo essere più accoglienti e più disponibili nell’accoglierli. Non ci possiamo tirare indietro. Parliamo della villa Romana del Casale dove in un anno arrivano più di 300 mila turisti tra paganti e gratuiti, dell’area archeologica di Morgantina dove sia intorno ai 30 mila visitatori l’anno, al Castello di Lombardia dove siano intorno ai 25 mila visitatori. Sono presenze che non possiamo rinunziare. Anzi bisogna programmare in modo da incrementare queste presenze, da migliorare l’ospitalità in tutto il territorio provinciale, dove cose da vedere ce ne sono tante”.