Giudice dichiara “impignorabili” le somme dell’Ato EnnaEuno su richiesta del Comune di Nicosia

Dichiarate impignorabili le somme dell’Ato Ennaeuno e dei Comuni dell’area sud per le quali il Comune di Nicosia aveva ottenuto il pignoramento per 2 milioni e 200 mila euro. Per il giudice, che ha accolto le tesi dei legali dell’Ato, le somme non possono essere raggiunto da un provvedimento di pignoramento. Già nel 2012 il tribunale di Enna, nell’ambito di un procedimento intentato dalla Serit contro l’Ato Ennaeuno, aveva addirittura sospeso la vendita all’asta di beni per circa 10 milioni di euro di proprietà dell’Ato per la stessa natura giuridica di questo, considerato Ente pubblico e quindi con beni impignorabili anche perché ritenuti indispensabili al ciclo dei rifiuti. Allora la Serit Sicilia, pur vantando effettivamente il credito per una serie di tasse e tributi non versati era stata condannata anche a pagare le spese di giudizio. Oltre a perdere la possibilità di recuperare le somme vantate. La sentenza nel procedimento intentato la scorsa primavera dal Comune di Nicosia, ha quindi confermato l’applicabilità di un principio giuridico anche alle società d’ambito. Il Comune può ora intentare un reclamo, ma i tempi si allungano e con l’Ato in liquidazione da tempo e ormai prossimo ad essere sciolto, il rischio è che le casse municipali perdano definitivamente la possibilità di recuperare somme che ha sborsato.
La vicenda scaturisce dal credito vantato dal Comune per somme anticipate che l’Ato avrebbe dovuto rimborsare. L’ente aveva ottenuto il pignoramento per 2 milioni e 200 mila euro nei confronti dell’Ato Ennaeuno e di alcuni Comuni nella veste di soci debitori nei confronti della società d’ambito. Più di 5 anni fa l’Ato è stato condannato a pagare con lodo arbitrale per le somme che il Comune di Nicosia aveva anticipato per far fronte agli stipendi dei netturbini ed ai costi complessivi del servizio, che l’Ambito territoriale avrebbe dovuto versare nuovamente nelle casse comunali. La sentenza venne pronunciata nel giugno del 2008, ma era stata registrata, divenendo quindi titolo per l’azione esecutiva solo un due anni fa.
L’ingente somma era stata anticipata dal Comune per garantire gli stipendi ai netturbini comandati all’Ato, ma la società d’ambito non ha mai provveduto a rimborsare all’ente come previsto dallo statuto. La somma vantata per anticipazioni effettuate nel 2005, ammontava a circa un milione e mezzo di euro che con gli interessi e le more è lievitata ad oltre 2 milioni. Una situazione analoga ha riguardato anche il Comune di leonforte che aveva ottenuto i pignoramenti ma non li ha fatti valere, dopo avere raggiunto un accordo con i vertici Ato che ha permesso alle casse comunali leonfortesi di recuperare le somme vantate. Se la sentenza del Lodo arbitrale fosse stata registrata quando venne pronunciata, nel giugno del 2008, quando tra l’altro la situazione economica e finanziaria dell’Ato Ennaeuno non era quella attuale, probabilmente il Comune avrebbe potuto recuperare almeno una parte della somma vantata.