Enna. SP 18, 39 e 94 troppa burocrazia: freno dello sviluppo

burocratismi“Utilizzando il medesimo ed unico strumento a mia disposizione, cioè la stampa, avendo ripetutamente chiesto chiarimenti in merito all’avvio dei lavori delle SP 18, 39 e 94, intendo manifestare, come privato cittadino, il mio stupore per quanto dichiarato dall’Ente Provincia, nella persona del Responsabile del procedimento Arch. Abbate. Lungi da me innescare sterili polemiche, che di certo, non facilitano la risoluzione dei problemi, mi pare, tuttavia, quanto mai paradossale, la motivazione addotta; si legge, infatti, nella nota ufficiale della provincia della mancata stipula dei contratti con le Ditte aggiudicatarie dei lavori sulle suddette strade, per la mancanza dei certificati del casellario giudiziale e dei carichi pendenti; la relativa mancanza,  risultante da intercorsi colloqui telefonici, risale al mese di agosto 2013. Tutto ciò è ancora più paradossale se il blocco deriva da problemi di competenza del Tribunale,  derivanti dalla nuova geografia giudiziaria, il cui nuovo assetto risale al mese di settembre. Penso che in questo intervallo di tempo, settembre 2013- gennnaio 2014, si sia potuto accertare quale sia il tribunale competente cui chiedere i suddetti certificati. Nella situazione di forte disagio economico in cui versa la nostra provincia, bloccare, con burocratismi discutibili, lo sviluppo del territorio che passa necessariamente attraverso la dotazione delle infrastrutturale, di cui le strade rappresentano un priorità, mi sembra veramente risibile. Il collegamento viario rappresenta un’esigenza imprescindibile per la popolazione della zona nord, ancora più evidente con la chiusura del tribunale di Nicosia. Ritengo non soddisfacente per la popolazione, ma anche e soprattutto per l’organo democraticamente eletto dal popolo, cioè il Consiglio provinciale, che già nel 2012 si era battuto per lo sviluppo viario di tali arterie, la risposata ricevuta dall’Ente provincia”. Questa l’educata risposta dell’ex Consigliere provinciale, Francesco Spedale, alla nota del responsabile del procedimento per le strade in questioni, della Provincia regionale di Enna.

Ripetiamo una risposta educata, il lettore avrà modo di farsi un’idea (non vogliamo aggiungere aggettivi!) sulle motivazioni addotte dal rappresentante dell’Ente provincia sui ritardi.

burocraziaIn risposta all’articolo pubblicato dal titolo “Enna. Ex Consigliere provinciale Spedale, Provincia: immobilismo o iperattivismo?” (che linkiamo) risponde il responsabile del procedimento, l’architetto Elio Abbate.

“Tralasciando la polemica politica sollevata dall’ex consigliere Francesco Spedale, non competono a me queste considerazioni, intervengo utilizzando, lo stesso strumento dell’ex consigliere, cioè la stampa, per fornire al consigliere, ma soprattutto ai cittadini, notizie sullo stato dell’arte dei due progetti, entrambi di manutenzione straordinaria che riguardano le strade provinciali n° 18, Agira- Nicosia e la Sp 39 e 94 per la somma di circa 200 mila euro. Per entrambe le strade siamo già all’aggiudicazione provvisoria rispettivamente alle ditte Quintalvi srl di Capizzi e alla ditta Cavalli Salvatore srl di Milo. Non si è potuto provvedere alla stipula del contratto solo per problemi e, da qui il ritardo, che hanno riguardato altri enti. Attendiamo, infatti, il certificato del casellario giudiziario e dei carichi pendenti, per entrambe le ditte, che sta ritardando a causa del riordino dei tribunali. Le richieste inviate ai tribunali di riferimento sono tornate indietro con la motivazione “ non di nostra competenza”. Non appena l’ufficio sarà in possesso di tutta la documentazione necessaria avvieremo la verifica dei requisiti e daremo il benestare alla stipula del contratto e quindi alla consegna dei lavori”.

n.d.r.: sempre nello spirito costruttivo si desidera evidenziare che gli uffici della Provincia (ex Caserma Vigili del Fuoco) hanno una distanza inferiore dal più vicino bar, dove spesso gli impiegati sono soliti prendere un caffè, dalla sede del Tribunale di Enna (che ha accorpato da fine settembre il Tribunale di Nicosia), anzi ci è capitato vedere funzionari fare colazione proprio al Bar all’interno del Tribunale ennese.