Sfratti aumentati in maniera esponenziale, vendita case popolari o svendita?

E’ veramente deleterio, sostiene Giovanna D’alia Segretario generale del Sunia CGIL che la regione siciliana ci riprovi con la vendita delle case popolari, infatti è stato presentato un emendamento all’art. 29 della finanziaria per riproporre nuovamente e indiscriminatamente la svendita di questo patrimonio, cosa, a cui il Sunia è contrario per tutte le implicazioni negative che comporta. Prima di tutto, perché con la vendita degli alloggi popolari si va nella direzione di disfarsi a poco a poco di tutti gli alloggi, soprattutto ed in primis di quelle molto vecchie e quasi cadenti, dove per anni e anni non si è speso nemmeno un centesimo per recuperarli, invece di operare interventi di messa in sicurezza e di riqualificazione di interi quartieri per renderli vivibili e includerli a tutti gli effetti nel tessuto cittadino, evitando, che le persone che vi abitano diventino cittadini a rischio di esclusione sociale. Le istituzioni pubbliche devono entrare nell’ottica di rendere vivibili e integrabili con il resto delle città i quartieri popolari, e questo, non si fa certamente vendendo gli alloggi più vecchi condannandoli di conseguenza al degrado, ma prendendo in mano la situazione, ristrutturando gli edifici per darli in affitto a prezzi sostenibili. Ma, tutto questo presuppone, prima di tutto la volontà politica e il cambio di rotta a 360 gradi nella gestione e assegnazione di questo tipo di alloggi,e poi con la tanto auspicata e attesa riforma degli Istituti autonomi case popolari.
Infatti, interviene Angelo Assennato Segretario Generale Sicet CISL è necessario avere un’idea comune delle politiche abitative e soprattutto aumentare l’offerta di alloggi popolari, attualmente ai minimi storici, e incentivare con interventi di recupero il risanamento dei quartieri popolari oggi prevalentemente occupati da varie etnie di extracomunitari.    
Avevamo ben sperato, peraltro, che il governo Crocetta mettesse al centro della propria agenda le problematiche dell’abitare e della casa. Fiduciosi di accompagnare iniziative rivolte alle famiglie bisognose e a quanti costretti a vivere in alloggi sovraffollati e con gravi carenze igieniche. Ci eravamo spinti persino ad immaginare un importante recupero dei quartieri popolari con la creazione di spazi dedicati al decoro all’arredo urbano e al tempo libero. Di tutto ciò nulla.
Solo due gli articoli in finanziaria, fortunatamente scampati alla scure del commissario dello stato, art.28 per il sostegno al pagamento dei mutui casa e comma 2 istituzione del fondo destinato agli inquilini morosi “incolpevoli” e art. 29 interventi per l’accesso all’abitazione dei nuclei famigliari svantaggiati.
Nei prossimi giorni, continua Assennato dovremo guidare le azioni che i comuni dovranno intraprendere affinché ai nostri territori vengano assegnati una parte dei fondi disponibili previsti nella finanziaria regionale.
La crisi economica che attraversa il nostro Paese e che ha investito tutti i settori, si ripercuote pesantemente sul bene casa già tartassato dal continuo aumento delle utenze domestiche, infatti dal 2000 al 2013 l’aumento dei costi annuali per una famiglia media delle tariffe dell’energia elettrica è stata di € 201,61 /64,97% e quella del gas di 414,73 /49,93% oltre, naturalmente all’aumento dell’affitto, creando una situazione di grande emergenza poiché sono aumentati gli sfratti per morosità incolpevole e per l’impossibilità di pagare i mutui contratti.
Dall’inizio della crisi sono stati emessi circa 255 mila sfratti per morosità e di questi 140 mila provvedimenti sono stati eseguiti, anche nella n provincia di Enna gli sfratti sono aumentati in maniera esponenziale.
E’ entrato in vigore la legge 124/2013 che reca tra le altre cose, disposizioni per le politiche abitative che incrementa di circa 20 milioni di euro la dotazione del fondo di solidarietà per i mutui per l’acquisto della prima casa per ciascuno degli anni 2014 e 2015 e estende la platea dei beneficiari del Fondo per l’accesso al credito per l’acquisto della prima casa da parte delle giovani coppie o de nuclei familiari monogenitoriali con figli minori, infatti al fondo per l’accesso al credito, vengono ammessi anche i giovani under 35 titolari di un rapporto di lavoro atipico.
Sempre in tema di politiche abitative la legge istituisce, presso il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, un fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli, con una dotazione pari a 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014 e 2015, così come chiesto da tempo dal Sunia Cgil e dalle altre associazioni sindacali.
Certo, precisa Mario La Rosa Segretario Generale UNIAT UIL, con la situazione e con i numeri dell’emergenza abitativa, questo fondo rappresenta una piccola boccata di ossigeno, senza contare che bisogna fare presto per quanto riguarda l’emanazione di un decreto che delinei la definizione della “incolpevolezza” e dei criteri di utilizzo dei fondi.
A tale proposito, SUNIA/CGIL SICET e UNIAT nazionali hanno inviato il 13 gennaio ultimo scorso una lettera al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti On. Maurizio Lupi , affinché si acceleri l’emanazione di questo decreto e hanno nel contempo indicato alcuni suggerimenti non solo per la definizione di morosità incolpevole,ma anche per l’erogazione di questi contributi alle varie regioni.
Auspichiamo che si proceda in modo veloce per poter aiutare nei territori la nostra gente i nostri rappresentati, e che si proceda al più presto ad una politica per l’emergenza abitativa più strutturata e meno emergenziale, al fine di dare risposte alla sempre maggiore richiesta di alloggi con canoni sostenibili e di una maggiore offerta di alloggi popolari, che giova ricordarlo rappresenta solo il 4%


Giovanna D’Alia
Segretario Generale provinciale SUNIA/CGIL
Angelo Assennato
Segretario Generale Agrigento Caltanissetta Enna SICET/CISL
Mario La Rosa
Segretario Generale provinciale UNIAT/UIL

comunicato stampa