Enna. Ex Asen condannata da TAR a riconoscere inquadramento a lavoratore dal maggio 2007. Illegittimo licenziamento dipendente di Sicilia Ambiente

Di fatto la sentenza emessa in questi giorni dal Tar di Catania è la vittoria di un singolo lavoratore, ma il riconoscimento di una battaglia combattuta per avere riconosciuti i propri diritti può fare da apripista per altri lavoratori. Il Tribunale amministrativo regionale obbliga l’Asen, azienda municipalizzata in liquidazione, ad eseguire la sentenza n. 273 dell’8/6/2011 del Tribunale civile – Sezione Lavoro di Enna, passata in giudicato il 19 ottobre 2011.
Sentenza che condannaa riconoscere l’inquadramento contrattuale del livello 6° del Contratto collettivo di lavoro settore gas e acqua al tecnico Francesco Salamone «a far data dal 12 maggio 1997 e con effetto giuridico ed economico, corrispondendogli le differenze retributive dovute in dipendenza di tale inquadramento, e inoltre la rivalutazione monetaria e gli interessi legali sulle somme via via rivalutate dalle singole scadenze».
Con la stessa sentenza il Tar, oltre a condannare l’Asenal pagamento delle spese processuali, le ordina di eseguire la sentenza 273 entro trenta giorni dalla notifica. Nel caso in cui ciò non venisse fatto, il Collegio giudicante ha ritenuto di nominare sin da ora un commissario ad acta, individuato nella persona del dott. Luigi Albino Lucifora, direttore generale del comune di Acicastello, che si insedierà alla scadenza dei trenta giorni per dare corso al pagamento. Salamone, come si ricorderà, è uno dei lavoratori licenziati dall’Asen che per circa sei anni e mezzo hanno prestato servizio, in posizione di comando/distacco, presso Acquaenna, società questa che si era resa disponibile ad assumerli ponendo però condizioni che i lavoratori hanno ritenuto lesivi dei loro diritti acquisiti. Per cui, da oltre un annosono senza lavoro e stipendio in attesa che il contenzioso si risolva per via giudiziaria in quanto ritengono il licenziamento del tutto illegittimo.
«Ora questa condanna del Tar – dice Salamone – chi la paga? La collettività? E se a fronte di questa sentenza gli altri miei colleghi, che si sono già rivolti al giudice del lavoro del Tribunale di Enna, avranno anche loro riconosciuto l’avanzamento di carriera, chi ne corrisponderà sempre la collettività? ».
Intanto il giudice del Lavoro del Tribunale di Enna, Daniela Francesca Balsamo, applicando la procedura d’urgenza (ex art. 700 c. p. c.) ha dichiarato illegittimo il licenziamento intimato ad un lavoratore di Sicilia Ambiente con lettera del 2 settembre 2013. Il lavoratore, in comando al servizio idrico, non contestava il transito ad Acquaenna, ma il fatto che non gli venisse garantito il trattamento economico già acquisito in Sicilia Ambiente. Quindi il giudice ha dichiarato «il diritto del ricorrente al transito immediato presso Acquaenna con conservazione dei diritti acquisiti e mantenimento dello status giuridico ed economico maturato presso Sicilia Ambiente».
Giacomo Lisacchi