Enna. Diffida nei confronti della Provincia per mancata normativa handicap

disabiliEnna. I segretari generale, Gianfranco Di Maria, e territoriale, Antonio D’Alia, della funzione pubblica della Cisl, hanno inviato una diffida alla Provincia regionale in quanto non vengono rispettate le norme che riguardano il personale portatore di handicap. A denunziare queste inadempienze è stato Filippo Cammarata (lavoratore portatore di handicap), che si trova in servizio presso il I° Settore della Provincia regionale. Filippo Cammarata ha denunciato e diffidato più volte violazioni relative al mancato rispetto della normativa relativa ai portatori di handicap da parte della Provincia, come istituzione, e finanche da parte del Responsabile dell’Ufficio dove lo stesso è assegnato. Filippo Cammarata lamenta la mancanza di un proprio carico di lavoro, e in particolare, la mancata assegnazione del carico di lavoro determinato in relazione alla giusta ed attenta valutazione del proprio handicap. Tutto questo, chiaramente, in palese violazione di norme e contratti vigenti. In ordine alla nota ricevuta, i due segretari D’Alia e De Maria sono rimasti increduli di fronte all’indifferenza registrata nei confronti di questa categoria di lavoratori. “Siamo convinti – dichiarano i due segretari – che basterebbe poco per esaudire le richieste del lavoratore in questione e riconoscergli quella dignità che gli è propria; gli è propria e dovuta in quanto lavoratore e, ancor di più, in quanto lavoratore portatore di handicap. E’ chiaro ed evidente che nonostante la disabilità, il collega può e deve essere posto nella condizione di poter svolgere la propria attività, quindi, essere e sentirsi utile alla comunità”. Inoltre, il tenore della nota di diffida rappresenta palesemente ed efficacemente, tutto il dolore che tale condizione determina. Di tutto questo oltre a rammaricarci ed a contestarlo con convinzione ne restiamo basiti. I due segretari chiedono ai responsabili della Provincia regionale di attivarsi con cortese urgenza per verificare i fatti denunciati dal lavoratore e, dopo averli accertati, assumere i provvedimenti opportuni per far cessare questa indecorosa condizione”.