Ancora rifiuti in tutta Enna e provincia. Discarica Cozzo Vuturo: azione dei sindaci molle e poco efficace. Commissione liquidazione revoca la revoca della revoca di delibere

Enna rifiuti domus koreA sette giorni di distanza dal quasi sciopero dei lavoratori ecologici, il capoluogo ennese continua ad essere sommerso dai rifiuti soldi urbani, sparsi ovunque, per l’azione devastatrice degli animali randagi. Questi rifiuti tra l’altro sono in abbondanza e si trovano in “punti sensibili” vale a dire nelle vicinanze delle scuole elementari e medie, o nelle vicinanze di uffici che sono molto frequentati, addirittura a pochi metri dalla Domus Kore, che ospita gli studenti dell’Università ennese. A dare l’allarme è stato il presidente dell’Associazione EnnaNostra, non nuova a queste iniziative, il quale ha inviato un telegramma al prefetto, Fernando Guida, al sindaco, Paolo Garofalo, ed al commissario dell’Azienda sanitaria provinciale, Giuseppe Termine sottolineando come l’accumularsi notevole di questi rifiuti potrebbe creare dei problemi di carattere igienico sanitario per cui sarebbe opportuno intervenire con urgenza per eliminare questi rifiuti. Nel telegramma di EnnaNostra sottolinea che esiste ”un disagio notevole per il mancato ritiro dei rifiuti sparsi nelle strade cittadine per cui sono necessari autorevoli interventi  per ovviare  ad eventuali gravi inconvenienti igienici per la salute  dei cittadini ennesi”. Un allarme che dovrebbe essere accolto e cercare di eliminare i tanti cumuli di rifiuti che sono sparsi ad Enna e dintorni. Da Motta Sant’Anastasia arriva una brutta notizia  che è quella della possibile chiusura della discarica perché l’assessore Marino dice che ci sono “gravi criticità e difformità rispetto alla normativa” e la sua chiusura potrebbe mettere in difficoltà quei comuni della provincia che vanno ad abbancare i rifiuti  nella discarica. A questo punti dovrebbero essere tutti i sindaci a recarsi a Palermo presso l’assessore Marino per cercare di ottenere l’apertura della vasca B1 della discarica di Cozzo Vuturo, che per circa sei-otto mesi, aiuterebbe molto, sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista pratico, i venti comuni ennesi. Ovviamente in questo periodo dovrebbero essere completati i lavori nella nuova discarica. Su questo argomento l’azione dei sindaci è stata molle e poco efficace, nonostante tutti sanno che la situazione attuale costa parecchi soldini a tutti, specie a cittadini. Sulla discarica di Cozzo Vuturo c’è da impegnarsi parecchio e non a parole ma con i fatti perché la sua apertura è di notevole importanza strategica ed economica.

Ed è sempre più caos, il Consiglio di liquidazione dell’Ato rifiuti oggi avrebbe revocato la revoca della revoca riguardanti alcune delibere. Orami è un caos, non si capisce più niente sulle deliberazione, e c’è da dire che tra gli organici di EnnaEuno c’è un amminsitrativo pagato con l’incarico di addetto alla comunicazione (che sconosciamo come persona fisica), tra le delibere revocate una dovrebbe riguardae il personale in full time che si erano precedentemente visti dimezzare l’orario di lavoro, lasciando i comuni immersi di spazzatura.
Insomma tra ATO rifiuti, SRR, bollette TIA e Tarsu districarsi è un vero problema!


A sorpresa, i commissari liquidatori dell’Ato Interlicchia e Sutera hanno revocato la delibera con la quale, in autotutela, avevano annullato una serie di provvedimenti che avevano comportato modifiche di trattamento contrattuale e scatti di carriera per 93 operatori ecologici e 13 amministrativi. Una vicenda complessa che a questo punto apre anche situazioni contabili e sindacali le cui conseguenze sono tutte da verificare. Tra luglio e settembre del 2013, con una serie di atti i commissari liquidatori avevano modificato, migliorandole, le posizioni lavorative di 106 dipendenti dell’Ato Ennaeuno, in gran parte operatori ecologici. Alcuni contratti “part time” erano stati trasformati in “full time” e alcune figure erano state promosse con l’inserimento in un quadro superiore. Il 24 febbraio l’assemblea dei sindaci aveva pesantemente contestato le scelte di promuovere e quindi di aumentare il costo complessivo degli stipendi e il giorno successivo a quella burrascosa assemblea i liquidatori aveva revocato in autotutela le varie delibere con le quali erano stati posti in situazione lavorativa più vantaggiosa i 106 dipendenti, con una serie di atti che per i sindaci non potevano essere disposti dai liquidatori che hanno solo compiti di ordinaria amministrazione. Ieri mattina la delibera del 25 febbraio che aveva revocato tutte le promozioni operate nell’estate 2013 è stata a sua volta revocata, quindi tecnicamente da quel momento quanti hanno avuto una promozione o avevano ottenuto il contratto full time i cui effetti erano decaduti a febbraio, tornano nella posizione lavorativa e retributiva che avevano rivestito fino al 25 febbraio. Non si può escludere che la decisione sia scaturita dalla sentenza che giovedì ha condannato l’Ato per comportamento antisindacale nel passaggio del personale dall’Ato ala Srr che per il giudice è stato operato senza la concertazione con i sindacati. Nel ricorso Cisl e Uil hanno definito unilaterali licenziamenti, predisposizione della nuova pianta organica, trasferimenti e promozioni, e il giudice ha ordinato “l’annullamento dei provvedimenti in materia di formazione degli elenchi del personale da trasferire o licenziare e di ogni altro provvedimento connesso”. Quindi tecnicamente gli effetti delle promozioni del 2013 erano stati già rimossi dall’annullamento del 25 febbraio e la decisione di ieri ricrea parte delle condizioni che hanno portato al ricorso al giudice dei sindacati.