Proposta di legge dell’on. Greco “defibrillatori sugli aerei”. A novembre 2000 Ministero Sanità approvò dotazione defibrillatori

defibrillatoreEra il 14 marzo di un anno fa quando Salvatore Gritti fu colto da un malore letale sull’aereo che lo avrebbe dovuto portare a Roma per assistere al giuramento della moglie, Maria Greco, eletta pochi giorni prima per la prima volta a Montecitorio. Un anno dopo, ecco l’on. Greco presentare alla Camera dei Deputati una proposta di legge per l’istituzione di un servizio di assistenza sanitaria sugli aerei di piccola, media e lunga tratta. “E’ stato calcolato che ogni anno nel mondo muoiono da 500 a 1000 persone per infarto nell’ambito dei viaggi in aereo – ha spiegato la parlamentare nazionale del PD nella relazione allegata alla proposta di legge – da qui nasce la necessità di installare a bordo degli aerei i defibrillatori utilizzati da personale medico opportunamente qualificato. Con 1000 euro, tasse incluse, si acquista uno strumento che aiuta a spostare in avanti la parola fine”. Solo alcune compagnie aeree, infatti, hanno fin qui deciso di tenere il defibrillatore a bordo, chiaramente con il personale istruito all’utilizzo. “Costa poco, è facile da usare, salva vite umane, io ritengo sia necessaria una norma generale che obblighi tutte le compagnie aeree a dotarsi di defibrillatori a bordo”, sostiene l’on. Maria Greco, che ricorda poi alcuni casi di infarto accaduti in aereo, in Italia, negli ultimi anni: “una donna di 74 anni è morta su un aereo Ryanair diretto da Las Palmas a Pisa; una 63enne non ce l’ha fatta dopo il decollo di un aereo diretto da Orio al Serio a Lamezia Terme; un pilota Usair è morto a bordo dell’aereo della compagnia per cui lavorava; e l’anno scorso, sul volo Alitalia Catania – Roma, ho perso mio marito colto da malore nel corso delle operazioni di atterraggio e deceduto per arresto cardiocircolatorio”.
La deputata nazionale originaria di Agira ricorda che “in caso di morte cardiaca improvvisa, il tempo limite per il ripristino del regolare battito cardiaco della vittima è ridotto a pochi minuti. Ma senza un defibrillatore disponibile, anche i soli venti minuti per l’atterraggio risultano troppi e dunque fatali. Da qui la necessità di dotare gli aerei di apparecchi DAE attrezzando all’uso tutto il personale di volo: l’adozione del defibrillatore è un decisivo mezzo per salvare vite umane che non può essere lasciato alla discrezionalità delle compagnie aeree”.
Se la proposta dell’on. Greco dovesse divenire legge, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore tutte le società di navigazione aerea sarebbero chiamate a istituire un servizio di assistenza sanitaria (assicurando la presenza di un medico e di un infermiere altamente specializzato) e a dotarsi di defibrillatori a bordo.
Il prezioso strumento salvavita è già obbligatorio sui campi sportivi da quando, circa un anno fa, l’allora Ministro alla Salute, Balduzzi, di concerto con il Ministro dello Sport, Gnudi, aveva sottoscritto il decreto ministeriale di disciplina della certificazione dell’attività sportiva contenente le linee guida sulla dotazione e l’utilizzo dei defibrillatori.


In arrivo i defibrillatori sugli aerei di linea italiani (08/11/2000)
Una importante novità si introduce a bordo degli aeromobili italiani di linea: il Ministero della Sanità ha approvato ed autorizzato la dotazione di defibrillatori semiautomatici. Considerando che questi apparecchi sono l’unica possibilità di affrontare con sicurezza una situazione di emergenza legata ad attacco cardiaco, da oggi volare da un capo all’altro del mondo sarà ancora più sicuro.
L’approvazione citata rappresenta un importante traguardo soprattutto in considerazione delle stime che parlano di duecento decessi annui causati da attacco cardiaco sui voli di tutto il mondo: garantire assistenza qualificata ad un infartuato che si trova a bordo di un aereo non è certo cosa semplice, nonostante il personale di bordo sia adeguatamente istruito, tramite corsi di addestramento di primo soccorso, ad intervenire nei casi di emergenza.
I defibrillatori semiautomatici vanno così ad aggiungersi a tutto il materiale di pronto soccorso presente sugli aeromobili; il suo utilizzo sarà autorizzato solo ai capi-cabina in possesso del “Basic Life Support Defibrillation”, certificato rilasciato solo in seguito alla partecipazione ad appositi corsi supervisionati da personale medico esperto; in assenza di un medico di bordo, l’utilizzo dell’apparecchio dovrà comunque avvenire sotto il controllo e la responsabilità di un cardiologo del centro medico a cui la compagnia aerea fa riferimento.
Il Ministero della Sanità auspica serietà e collaborazione tra equipaggio di bordo e personale di terra coinvolto nell’operazione, a dimostrazione dell’insidacabile utilità di questa nuova disposizione.