Carcere di Nicosia: Uil su mancata ratifica blocco soppressione

carcere nicosiaNicosia. “La mancata ratifica di un atto dell’ex ministro della Giustizia Cancelieri, che aveva bloccato la soppressione della casa circondariale di Nicosia, ripropone l’applicazione del Decreto ministeriale con cui si sopprimono, le case circondariali di Mistretta, Modica e Nicosia”. Giuseppe Trapani, componente della segreteria provinciale della Uil Penitenziari interviene per sottolineare che di fatto il carcere è chiuso, perché a quella sospensione non è mai seguita una revoca della chiusura. “Nel decreto si definiscono le tre case circondariali vecchi Istituti penitenziari con modiche capacità ricettive – prosegue Trapani – e si dichiarano per  Nicosia 43 Posti, rispetto ai 101 richiesti per non essere soppressi. Il decreto precisa  che le eventuali riconversioni in case di reclusione risultano antieconomiche, che la prevista imminente apertura di nuovi padiglioni a Palermo che ha assorbito l’intero finanziamento individuato per un nuovo carcere neo a Mistretta, progetto poi ritirato, ad Agrigento, Ragusa e la conversione in Casa Circondariale dell’Ospedale psichiatrico giudiziario di Barcellona, assorbiranno detenuti e personale operante nelle tre strutture. Una serie di elementi avevano fatto sperare che Nicosia venisse mantenuto, ma in realtà si sta dando una accelerazione verso la chiusura”. Trapani spiega che non si sta tenendo conto di tutti quegli elementi che avevano determinato l’ex ministro Cancellieri a sospendere la chiusura. “C’è la questione geografica, ma soprattutto la funzionalità della struttura penitenziaria nicosiana – prosegue Trapani – che, per il ricalcolo delle metrature secondo i vincoli imposti dalle leggi vigenti, ha portato da 43 a 89 i posti disponibili, senza modificare l’assetto. C’è la possibilità concreta di aumentare a 100 i posti con una ristrutturazione e l’amministrazione comunale è pronta a effettuare gli interventi con fondi propri. Malgrado tutto ciò e malgrado il trend positivo di una carcere dove non di registrano suicidi, il tasso elevato di inserimento sociale dei detenuti dimessi da Nicosia, le possibilità di inserirli in attività di lavoro formativo durante la detenzione, si procede per la soppressione. In nome della riduzione della spesa, non si tiene conto di efficienze e di presidi di sicurezza del territorio. Tutto mentre gli agenti di custodia sono sottoposti a turni al di fuori di ogni norma contrattuale anche di 12 ore, si mantengono servizi disorganizzati, con un sindacato di cui si ci vuole disfare”. La chiusura del carcere sembra sempre più vicina e Trapani spiega che si stanno organizzando iniziative di protesta e sensibilizzazione. Con la chiusura delle tre strutture previste sir recuperano 90 agenti di custodia – conclude Trapani – ma il potenziamento delle grandi carceri con l’aumento di 900 posti richiederà almeno 400 agenti che si aggiungerebbero ai 1000 mancanti in tutta la Sicilia”.