Pasquasia. La riapertura della miniera arriva sui banchi del Governo

pasquasia 2Arriva sui tavoli dei Ministri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, la vicenda legata alla riapertura della miniera di Pasquasia.
Ad interessarsene, dopo l’informativa di Giuseppe Regalbuto, i parlamentari Vincenzo Gibiino, Francesco Scoma, Domenico Scilipoti e Bruno Alicata i quali hanno chiesto ai ministri, ognuno per la propria competenza, “se intendono adottare ogni iniziativa volta a verificare lo stato attuale di tutte le miniere siciliane e a prevedere l’immediata riapertura del sito minerario di Pasquasìa anche durante la bonifica, come proposto dalla società Italkali, affinché possa continuare ad essere una risorsa per il territorio siciliano, sia in termini economici che di occupazione, come lo è stato in passato”.
All’interrogazione i parlamentari sono giunti dopo un’analisi dettagliata delle miniere siciliane e sullo stato delle cose nella miniera di Pasquasia “che è stata la più importante miniera della Sicilia per l’estrazione di sali alcalini misti, ed in particolare di kainite, per la produzione di solfato di potassio. Essa produceva 2 milioni di tonnellate di sali potassici e kainite, rendendo da sola l’Italia autosufficiente per la produzione di potassio”.
È stata quindi presentata una cronostoria sulla miniera informando che agli inizi degli anni ottanta l’Enea ha effettuato studi per definire l’eventuale possibilità di stoccaggio definitivo di scorie nucleari, studio interrotto con un’ordinanza dall’allora sindaco di Enna nel 1986; nella produzione di solfato di potassio subentrò la società Italkali nel 1985, le attività della miniera cessarono repentinamente il 27 luglio 1992, ufficialmente in risposta ad una sentenza del Tribunale di Enna in merito ad un problema di inquinamento del fiume Morello dovuto alle attività della stesso impianto di estrazione. Nell’aprile del 1996 l’Ente minerario siciliano la chiusura ermetica delle gallerie.
Per valutare le possibilità di una sua riapertura il 17 novembre 2008 il Consiglio provinciale di Enna istituì una Commissione speciale, mentre nel 2012 sono stati stanziati circa 24 milioni di euro messi a disposizione interamente dalla Regione per bonificare la miniera, lavori iniziati nel luglio 2013; allo stesso tempo è stata valutata la possibilità di riprendere l’attività estrattiva considerato che secondo fonti autorevoli c’è ancora un periodo di produzione di altri 20 anni.
Basterebbe solo quest’ultima tesi per rendere interessante la velocizzazione degli iter utili alla riapertura; un primo, fondamentale, passo è però rappresentato dalla ripresa dei lavori di bonifica sospesi circa un mese fa per un’inchiesta circa lo smaltimento dei rifiuti in uscita dal sito minerario ennese.