Enna. I sindacati dei pensionati alzano la voce

pensionati povertàI Sindacati provinciali dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil non vogliono stare né fermi né zitti in una situazione che vedrebbe i pensionati penalizzati. Intanto hanno cominciato a far recapitare al Governo Nazionale un mare di cartoline sia per dire basta a questi atteggiamenti ma soprattutto per fare a gran voce alcune richieste; nel manifesto diffuso per l’occasione, campeggia a caratteri cubitali l’espressione “Non Siamo Sereni” che parafrasa quella che usò il presidente del Consiglio Renzi poco prima di fare fuori Enrico Letta. Chiedono a gran voce: Lavoro, sviluppo e occupazione; Tutela del loro reddito; Uno stato Sociale pubblico e solidale; La legge sulla non autosufficienza; Lotta agli sprechi e ai privilegi; Riduzione delle tasse anche per i pensionati poiché discriminarli è una gravissima ingiustizia. “In tutta l’Italia, – afferma Enzo Canu segretario del Sindacato Fnp Cisl – la macchina è in movimento per raggiungere l’obiettivo prefissato in pochissimo tempo.Nella provincia di Enna le cartoline possono essere firmate presso le sedi sindacali di Cgil Cisl e Uil di Enna e di tutti gli altri 19 comuni”. A Enna c’è stata la prima raccolta ieri, poi il 13 maggio, a Piazza Armerina giovedì 15 maggio e a Valguarnera mercoledì 21 maggio. “Il nostro obiettivo – sostiene Filippo Manuella, segretario della UIL pensionati – è quello di sensibilizzare il più alto numero di persone possibile, pensionati e non, ma anche di ottenere la firma di Sindaci ed Assessori dei vari Comuni, sensibili come sono alle problematiche oggetto della petizione dei sindacati. Non solo ma l’iniziativa coinvolge anche i tre segretari confederali Rita Magnano, Tommaso Guarino, Vincenzo Mudaro e tutte le categorie produttive”. I pensionati nella provincia di Enna sono 45.763 e costituiscono quasi il 30 per cento dell’intera popolazione residente ma tale percentuale aumenta nei comuni più piccoli. L’importo medio delle loro pensioni è attorno ai 500 euro mensili. “Nonostante gli importi siano così bassi, i pensionati – conclude Sigfrido Fadda segretario dello Spi Cgil qui come in tutta l’Italia, sono quelli che stanno reggendo le sorti dell’economia. Infatti, oltre a pagare le tasse e le bollette, fanno la spesa, danno lavoro agli artigiani con le manutenzioni delle loro case e aiutano economicamente le famiglie dei figli e dei nipoti. La loro demonizzazione è assurda e non ha alcun fondamento. Si confonde l’assistenza con la previdenza. I pensionati con i contributi che hanno versato non stanno rubando niente a nessuno e non ostacolano alcun progetto per dare lavoro ai giovani. Si cerchino i soldi tassando coloro che non hanno mai pagato, si tassino i grandi patrimoni e si lascino in pace i pensionati”.