Nicosia. Il muraglione del Carmine da mettere in sicurezza, ma mancano progetto e fondi

muraglione carmine - da via Li Volsi Nicosia. A quasi 8 anni dai segnali di cedimento del muraglione su via Li Volsi, manca ancora un progetto di messa in sicurezza. Nel 2010 il Comune aveva avviato le procedure per un intervento del Genio civile, considerati i rischi per l’incolumità delle persone ma anche di dissesto che un cedimento provocherebbe in pieno centro urbano. Il tratto di marciapiede sottostante il muro è interdetto al transito pedonale dal marzo del 2006 e in questi 8 anni la situazione potrebbe essere peggiorata. L’allarme era partito quando alcuni cittadini notarono un sospetto rigonfiamento ed una crepa alla base del muraglione. Si trattava di devoti di Padre Pio che si recavano in preghiera nel piazzale della chiesa del Carmine che si trova proprio sotto il muraglione. Dopo le segnalazioni era stato disposto un sopralluogo al quale era seguita la richiesta di intervento al Genio civile. L’area del sagrato e la parte di marciapiede erano state transennate per motivi di sicurezza e la situazione rimane immutata, salvo che la statua di San Pio è stata spostata. Via Li Volsi è un’arteria di grande transito, nel cuore del centro cittadino. Al di sopra del muraglione che insiste sia su via Li Volsi sia sul piazzale della chiesa del Carmine, si trova la villa comunale. A ritenere necessario un monitoraggio della possente struttura era stato all’epoca il dirigente dell’Utc Antonino Testa. A provocare la spaccatura e lo “spanciamento” del muro erano state le piogge abbondanti registrate tra la dine del 2005 e i primi mesi del 2006, ma dal sopralluogo del Genio civile era emerso che il muraglione deve essere sottoposto ad un complesso intervento di “alleggerimento”. Vennero avanzate varie ipotesi progettuali. Quella che era apparsa come la più efficace e sicura dal punto di vista operativo è la realizzazione di un sistema di palificata da realizzare nella parte soprastante e quindi all’interno della villa. In questo modo le strutture di fortificazione conterrebbero la massa di terra e il muraglione sarebbe “sgravato”. Un intervento che pone diverse problematiche anche in considerazione del fatto che la parte sottostante il sagrato della chiesa, sul quale poi si affaccia il muraglione è cava. L’obiezione a questa ipotesi è che le vibrazioni prodotte dai mezzi potrebbero aggravare la situazione. Un piano di intervento basato su questa ipotesi progettuale era stato presentato al Genio civile, ma la mancanza di fondi che per un’opera di questo tipo sono ingenti, ha fatto arenare tutto. Non risulta che a parte alcuni “segnalatori meccanici” apposti sulla crepa, siano stati recentemente effettuati controlli sulla possente struttura per verificare se la situazione sia peggiorata. In cedimento sarebbe catastrofico perché interesserebbe anche la soprastante via Umberto e a testimoniare la “fragilità” dell’area i danno arrecati ad alcuni immobili di via Umberto circa 20 anni fa quando venne demolito il teatro e realizzato un muraglione di contenimento.

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